Dieci reti in dieci partite: questo il dato. Un numero che pesa sulla stagione della Roma di Gian Piero Gasperini, costretto a fare i conti con la peggior partenza offensiva della sua carriera in Serie A. Una statistica che mette in luce una squadra bloccata, priva di lucidità negli ultimi metri e incapace di trasformare la mole di gioco costruita.
Il problema non è nuovo, ma ora ha assunto proporzioni evidenti. Solo contro Nizza e Fiorentina i giallorossi sono riusciti a trovare più di un gol, mentre nelle altre sfide il rendimento è rimasto fiacco, spesso con partite chiuse a reti bianche come contro Torino e Inter. La recente caduta contro il Viktoria Plzen (1-2) ha reso tutto ancora più chiaro: non basta creare, serve finalizzare.
Negli ultimi impegni la Roma ha perso solidità difensiva, subendo almeno una rete in quattro gare consecutive e collezionando tre sconfitte. Il dato più inquietante resta però l’assenza di un vero leader offensivo, qualcuno in grado di trasformare le occasioni in risultati. Gasperini cerca soluzioni, ma la risposta — almeno per ora — non sta arrivando dal campo. E il tempo comincia a diventare un avversario in più.