Carl Brave: “Sono nato romanista, è nel dna di famiglia”

Il cantautore romano, nonché grande tifoso giallorosso, ha parlato della sua grande passione per la Roma

Jacopo Pagliara -
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Carl Brave
Carl Brave (foto turismoroma.it)

Carl Brave, nome d’arte di Carlo Luigi Coraggio, è uno dei cantautori più versatili e influenti della scena musicale contemporanea. Romano e romanista, ha conquistato il pubblico prima con la Love Gang e poi, nel 2018, con il suo debutto da solista “Notti Brave”, che ne ha consacrato il talento.

La sua passione per la Roma lo ha portato, quasi per gioco, a vestire i panni di attore e giardiniere nel nuovo spot Adidas dedicato alla terza maglia giallorossa. Il video, in cui appare accanto a Pierfrancesco Favino, è diventato virale in poco tempo. In un’intervista al Corriere della Sera, Carl Brave ha poi svelato quanto sia profondo e sincero il legame che lo unisce ai colori della sua squadra del cuore. Queste sono state le sue parole.

Le dichiarazioni di Carl Brave

Dal microfono sul palco al tosaerba in giardino, cosa non si fa per la Roma?

“Tutto! Si fa tutto per la Roma, tranne fare a botte! Essere tifosi è un gesto d’amore: chi tifa ama, soffre, spera, fa un atto di fede. La violenza non c’entra niente e non è mai giustificata, tanto meno nello sport”.

Il primo ricordo da romanista?

Sono nato romanista, è nel dna di famiglia. Eppure conservo un ricordo molto preciso del momento in cui l’essere romanista è diventato per me un valore. Ero un bambino, stavo in soggiorno con i miei genitori: ricordo che c’erano le luci spente, i volti illuminati dal teleschermo, e dentro quella scatola magica la Roma che giocava a calcio. I miei erano felici, anche io. Da allora per me la Roma è casa, famiglia, felicità“.

Anche quando gioca un derby non performante, come l’ultimo?

Non è stato il derby della vita. Non sarà ricordato negli annali. Però abbiamo vinto, e nello sport conta il risultato. Io poi l’ho visto a Milano, ma con amici rigorosamente romanisti. E da lì la Roma, se possibile, sembra ancora più bella. Non voglio essere frainteso: adoro viaggiare, conoscere posti, suoni e culture diverse; mi piace collezionare esperienze. Ma poi ho bisogno di tornare a Roma. Di Trastevere, è qui che metto insieme le idee e le canzoni prendono forma”.

Nello spot Adidas lei e Favino fate i giardinieri, ci racconta come è andata?

“È andata una bomba! Prima di quel set, allestito in una villa a Roma nord, ci eravamo solo incrociati. Ma quando ci siamo visti c’è stata subito una bella confidenza. Poi, un attimo dopo, mi sono ritrovato davanti tutto il suo talento e la professionalità. Sebbene si trattasse di uno spot con poche battute, Favino era assolutamente assorto, ripassava la parte: per lui il copione di un film o poche righe per una pubblicità hanno lo stesso peso. Ho osservato da vicino la grandezza di un attore, il mestiere affrontato con la massima serietà in ogni occasione”.

E la maglia bianca dal colletto verde-giallo?

Mi piace da impazzire, e che emozione vestirla! Elegante, raffinata, versatile. Rappresenta la storia della Roma e ha un tocco green, ambientalista, così contemporaneo”.

Carl Brave con la maglia della Roma
Carl Brave con la maglia della Roma (RomaForever.it)

Allo stadio?

Ci vado! Sempre volentieri ma sempre meno, purtroppo. Perché spesso sono fuori per lavoro. La squadra di questa Roma, ad esempio, non l’ho conosciuta all’Olimpico ma in Giappone. Per una felice casualità. Io ero lì con amici, mentre il club era impegnato in un torneo, sono andato alla partita e poi negli spogliatoi. Chi lo avrebbe mai detto!”.