Una battuta, e dentro c’è un manifesto. Gasperini sorride: «Ha giocato bene da quinto? Ha giocato bene da terzo? Allora va bene così», parlando di Celik. È la Roma che vuole: meno discussioni sul mestiere in carta d’identità, più verifiche sul campo.
Niente “titolari”, solo concorrenza sana
Sul dualismo Dovbyk/Ferguson la risposta è moderna: «Nelle grandi squadre non c’è un vero titolare… con cinque cambi c’è opportunità per tutti». L’idea è semplice: il campo decide, settimana dopo settimana. E gli attaccanti vanno sostenuti per riaccendere fiducia e gol.
Compiti, non posizioni
Bailey? «Offensivo sì, ma non punta. Lo porteremo più dentro al campo». Çelik? Esterno o centrale, basta che funzioni. Ziółkowski? «Giovane forte, farà strada; deve solo frenare con le scivolate: in Italia è rischioso». Le scelte nascono da principi (aggressione, riaggressione, ampiezza), non da totem di ruolo.
Cosa migliorare (subito)
L’Inter ha punito una chiarezza difensiva non perfetta; il tecnico però vede un passo avanti e chiede continuità: «Si migliora continuando così, servono precisione e cattiveria negli ultimi 20 metri». Sull’arbitro del passato: archivio chiuso. Su Angeliño: parla il comunicato medico. E un avviso sul Plzen: avversario poco noto, ma insidioso — serve attenzione “italiana” alle partite “europee”.