Solo una piccola porzione dei terreni destinati al nuovo stadio della Roma a Pietralata può essere realmente considerata “area boscata” ai sensi della normativa vigente: appena 1,4 ettari sui 26,86 complessivi… “il bosco che non c’è” stile Peter Pan. E, secondo le analisi tecniche, si tratta peraltro di superfici di limitato valore botanico e ambientale.
Il celebre “bosco di Pietralata”, al centro di tante discussioni, si rivelerebbe infatti un insieme di fratte e vegetazione spontanea di scarso pregio, come attestato dalla perizia di Mauro Uniformi, presidente dell’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali, depositata ufficialmente presso il Campidoglio. L’indagine ha smontato molte delle preoccupazioni ambientali legate alla zona, restituendo un quadro più realistico della qualità del verde esistente.
Col nuovo stadio c’è più verde
L’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha chiarito che 23,39 ettari dell’area sono occupati da vegetazione erbacea o arbustiva, da terreni agricoli e immobili con giardini privati, e pertanto non rientrano nella definizione di bosco. Dei circa 3 ettari che possono rientrare nella categoria di area boscata, 2 ettari risultano già destinati a verde pubblico urbano, mentre solo 1,4 ettari potranno essere trasformati, previo via libera della Regione Lazio.
Anche l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ha ribadito che le porzioni effettivamente boscate versano in condizioni di degrado, sono facilmente trasformabili e potranno essere compensate con nuovi interventi verdi altrove. Il progetto complessivo, infatti, prevede oltre 11 ettari di verde attrezzato, confermando la volontà del Comune e della società giallorossa di integrare lo stadio in un contesto urbano più sostenibile e riqualificato.