Primavera, Roma–Cagliari, Guidi: «Due settimane ad alto livello. Ora trasformiamo il lavoro in punti»

Alla vigilia, il tecnico giallorosso traccia la rotta: crescita sui principi, attenzione a un Cagliari migliore della classifica.

Jacopo Mandò -
Tempo di lettura: < 1 minuto
Federico Guidi
Federico Guidi alla vigilia di Roma Primavera–Cagliari: focus su principi di gioco, crescita del gruppo e attenzione a un Cagliari più forte della classifica – Romaforever.it

È una vigilia fatta di lavoro e misura. Federico Guidi racconta un gruppo che nella sosta ha “alzato l’asticella”, lavorando sui singoli, sui reparti e sull’identità di gioco. «Sono state due settimane di grande livello», il senso del suo pensiero: brillantezza non massima, ma maturità in crescita. E un avviso alla squadra: ciò che si vede in allenamento va trasferito alle partite. Di fronte c’è un Cagliari che non va letto solo dai numeri: più sostanza che classifica, esperienza dietro e qualità che può emergere in qualsiasi momento.

La sosta utile (non solo per rifiatare)

Guidi e staff hanno sfruttato il tempo per dettagliare principi e correzioni: minutaggi rialzati per chi ne aveva bisogno, focus su meccanismi di reparto, gestione delle transizioni. L’obiettivo è lineare: rendere automatiche le uscite dal basso, velocizzare il riaggruppamento dopo palla persa, alzare la qualità dell’ultimo passaggio. Il tecnico si dice “entusiasta” del segnale dato dal gruppo: adesso quella crescita deve diventare continuità.

Cagliari oltre la classifica

L’avversario porta in dote esperienza e struttura. La difesa è rodata, la cifra è da squadra “solida”, con un percorso recente di coppe e un’identità competitiva che resiste agli alti e bassi di inizio stagione. La lettura di Guidi è prudente ma chiara: dopo 7–8 giornate la classifica non fotografa il reale valore; il Cagliari ha margini, può alzare i giri e giocarsi i playoff. Servirà concentrazione lungo tutto l’arco gara.

Che partita aspettarsi

Durezza nei duelli, ritmo alto e gestione dei momenti. La Roma Primavera dovrà imporre palla e campo, accettando l’aggressività avversaria per trasformarla in spazi: dominare il possesso quando serve, verticalizzare appena si apre la finestra giusta. Tradotto: ordine, coraggio, e la freddezza per convertire il lavoro della sosta in punti.