Gianluca Mancini è sicuramente uno dei pilastri attorno al quale Gasperini sta costruendo la sua nuova Roma. Le prestazioni del difensore ormai non fanno più notizia e gli hanno permesso, tra gli altri, di ritrovare un posto anche in Nazionale. “Prima pensavo a tante cose che mi toglievano energia“, ha raccontato il difensore alla Gazzetta. “E’ stato Ranieri a farmi riflettere: ‘mi disse che da avversario mi odiava’”. Del resto l’etichetta di falloso, polemico ma anche di provocatore, per lungo tempo Mancio se l’è portata dietro. Ma oggi non è più così.
La trasformazione di Mancini
Proprio da quelle parole il percorso del calciatore – che comunque aveva già attenuato certi atteggiamenti sbagliati – ha subìto una netta deviazione. “Claudio è stato fondamentale“, spiega Mancini. I meriti vanno però anche a De Rossi: “Daniele mi ha fatto capire che agendo così perdevo in lucidità”.
“Ho imparato a gestirmi”
Il risultato di questa metamorfosi, o meglio maturazione calcistica, è sotto gli occhi di tutti. Oggi Gasperini si ritrova per le mani un difensore moderno, attento in copertura, pulito negli interventi e scaltro nel marcare gli avversari. Ultimamente poi ha riscoperto anche un certo feeling col gol che ovviamente non guasta mai. “Io ho pensato molto a quello che mi hanno detto. Ci ho pensato su e mi è entrato in testa“. Il carattere battagliero Mancini però non lo ha di certo smarrito: “Sono sempre rompiscatole, competitivo. Ma ora gestisco meglio le cose che mi portavano via energie“.