Soulé è sicuramente l’uomo simbolo di questo avvio di stagione della Roma. E’ infatti anche grazie alle sue giocate che la squadra ha raggiunto il primo posto in classifica. Il suo percorso di crescita in giallorosso è stato in effetti esponenziale: dopo una prima annata complicata, l’ex Frosinone sta facendo finalmente vedere tutte le sue qualità. Ma proprio in merito alle difficoltà vissute lo scorso anno l’argentino ammette: “Non è stato facile. Il paragone con Iturbe? Mi ha ferito“.
Quel paragone “indigesto”
Quei tempi ce li ricordiamo benissimo. In tanti avevano accostato l’operazione che lo aveva portato a Trigoria a quella, decisamente da dimenticare, che aveva riguardato Iturbe. “Quelle cose fanno male” – confessa il giocatore – “soprattutto lo scorso anno non volevo leggere nulla. Ma poi in un modo o nell’altro quelle cose arrivano. L’importante è però la testa, non ho mai mollato, anche quando non giocavo”.
La rinascita grazie a Ranieri
“Non avevo iniziato bene” – prosegue Soulé – “avevo tante aspettative su di me, volevo fare in 10 minuti quello che si può fare in 90, e non andava mai bene. Mi è dispiaciuto quando hanno esonerato De Rossi: ero in una città nuova, grande, e il Mister che mi voleva non c’era più. Per fortuna è arrivato Ranieri: mi ha dato tranquillità mettendomi in campo e dandomi fiducia”.