La sosta parla giallorosso in controluce. Mentre Pisilli si prende i riflettori con due gol nell’Italia U21 contro la Svezia (4-0), il blocco Roma dei “grandi” vive una notte più tattica che spettacolare: Kone e Ndicka risparmiano energie in panchina, Dovbyk entra nel finale in una partita-pazza dell’Ucraina che si complica subito… e si raddrizza alla fine.
Kone e Ndicka, riposo che pesa
Per Manu Kone niente minuti nel 3-0 della Francia all’Azerbaigian: Deschamps gestisce senza affanni e preferisce l’asse Rabiot–Fofana in mezzo. Non una bocciatura, ma la fotografia di un centrocampo ricco dove il romanista si gioca lo spazio partita per partita. Riposo totale anche per Evan Ndicka: la sua Costa d’Avorio travolge le Seychelles 7-0, test dal tasso di difficoltà ridotto e rotazioni massicce. Per la Roma è quasi una buona notizia: due pilastri della squadra di Gasperini evitano rischi e ricaricano la spina in vista del rientro. Restano da giocare le seconde gare della sosta: gestione, non esclusione, è la parola d’ordine.
Dovbyk, 20’ senza squilli
Cronaca dal finale di Ucraina–Islanda: Artem Dovbyk entra al 70’. Cinque minuti dopo i nordici trovano il 3-3 con Gudmundsson. Coincidenza? Sì. Ma il dettaglio resta. Nel frattempo, l’Ucraina non si scompone: spinge e segna altri due gol, portando a casa un 5-3 pesantissimo. Dovbyk non timbra né gol né assist e fatica a incidere nei pochi possessi utili: il suo momento resta altalenante, con lampi e pause. Il quadro complessivo però è chiaro: Roma battezza con prudenza la sosta, fa il tifo perché Kone e Ndicka restino integri e guarda ad Artem aspettando l’accensione giusta. Il campionato, tra poco, non aspetterà nessuno.