La sosta non è solo taccuino e classifica-FIFA: è laboratorio. E stasera il banco di prova riguarda da vicino la Roma. Zeki Çelik attende notizie a Sofia (Bulgaria–Turchia, qualificazioni Mondiali 2026): in nazionale il ballottaggio a destra pende di nuovo verso Mert Müldür, profilo più “a tutta fascia”, mentre Çelik sta rifinendo – anche in giallorosso – letture e tempi da braccetto: più contenimento, più gestione, meno strappi. In parallelo, a Lisbona, Evan Ferguson si gioca un pezzo di presente con l’Irlanda: contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, Bernardo Silva e Rúben Dias, la parola d’ordine sarà resistenza intelligente.
Turchia: perché oggi può servire Müldür… e a cosa serve Çelik
Vincenzo Montella ha un parco esterni profondo: Müldür dà spinta, campo verticale e primo passo in conduzione; scelta logica in trasferta contro una Bulgaria che concede metri e soffre gli inserimenti sul lato debole. Çelik, però, resta pedina preziosa: nel suo “nuovo” mestiere da difensore laterale porta duelli aerei, diagonali pulite, uso accorto del possesso. Una notte in panchina, qui, non fa retrocessi: fa curriculum. E alla Roma torna utile un Zeki che allena postura, tempi d’uscita e letture preventive.
Irlanda: Ferguson, test d’élite
Scenario durissimo: pressione, qualità diffusa, ritmi europei veri. È anche per questo che stasera può servire a Ferguson: misurarsi contro marcatori top e un sistema che ti costringe a pensare in fretta è benzina per la ripresa post-sosta. Una prova “matura” – protezione palla, sponde pulite, attacchi alla profondità sui ribaltamenti – varrebbe più di una semplice pagella: riporterebbe a Trigoria un centravanti più dentro il suo ruolo.
Nota azzurra: in Estonia–Italia occhio a Gianluca Mancini (ballottaggio con Calafiori in difesa). Bryan Cristante parte più indietro nelle gerarchie, ma resta primo cambio naturale in corsa.