De Zerbi “assolve” Gasperini: «Può allenare ovunque». E rilancia la corsa scudetto

L’elogio dal Marsiglia: via l’etichetta “anti-big”. E sulla Serie A: equilibrio alto, Napoli vivo, Inter più forte, Milan brillante.

Jacopo Mandò -
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De Zerbi
Roberto De Zerbi, tecnico del Marsiglia, elogia Gian Piero Gasperini: «Può allenare ovunque». Sullo sfondo, la corsa scudetto – Romaforever.it

Roberto De Zerbi osserva l’Italia da Marsiglia e mette un timbro pesante sul presente di Gian Piero Gasperini: basta con la vecchia narrazione dell’allenatore “non da grande”. «Può stare ovunque», il messaggio del tecnico, che ricorda come all’Inter il Gasp abbia pagato colpe non sue. Un passaggio che conta, proprio nell’anno in cui il piemontese sta ricomponendo la Roma a sua immagine: intensità, attenzione, risultati. Sullo sfondo, una Serie A che, per De Zerbi, ha ritrovato competitività vera.

Gasperini, fine di un pregiudizio

Per anni Gasperini è stato raccontato come il maestro delle “provinciali ambiziose”: plasmava, valorizzava, stupiva. Con la Roma, la narrazione salta: principi chiari, squadra corta, difesa affidabile, classifica pesante. Le parole di De Zerbi mettono il sigillo su un cambio di paradigma: la metodologia del Gasp è da grande club — gestione dell’errore, promozione del talento, pressing codificato, coraggio nei dettagli. E soprattutto capacità di reggere la pressione di una piazza che vive di picchi emotivi. Il “può allenare ovunque” non è un complimento, è una sentenza.

Scudetto, tre fari e tanto equilibrio

De Zerbi allarga il quadro: Napoli vivo, Inter forse la più forte, Milan che gioca bene. Tradotto: il vertice è un tavolo a più gambe e la Roma di Gasperini ci sta sedendo con naturalezza nuova. In un campionato equilibrato, contano i margini di crescita e l’inerzia mentale. Qui Gasp sta incidendo: squadra che concede poco, che vince anche sporco e che aspetta il rientro di uomini chiave per alzare il volume offensivo. Se l’elogio arriva da chi il gioco lo fabbrica, non è un caso: la Serie A ha alzato l’asticella, e la Roma ci sta dentro.