Se per il momento Soulé non ha aperto concretamente alla possibilità di sposare la causa italiana (legalmente potrebbe), è chiaro che le parole rilasciate dal suo procuratore nella giornata di ieri hanno (ri) aperto ufficialmente il caso. Soprattutto in Argentina. Della possibilità che Mati potesse – e possa – vestire l’azzurro del resto si era già parlato in passato, precisamente ai tempi del Frosinone. Ma il giocatore in quella circostanza era stato abbastanza chiaro, onesto e trasparente: il suo cuore batteva soltanto per l’albiceleste.
Una chiamata attesa ma che non arriva
Il problema però è che per il momento Scaloni non lo sta coinvolgendo nel suo progetto tecnico; da qui il sottilissimo spiraglio che potrebbe aprirsi per la nostra Nazionale. Ma come hanno preso in Argentina le dichiarazioni di Martin Guastadisegno? Il portale tycsports interpreta oggi le parole del procuratore come un vero e proprio messaggio “di avvertimento” all’Argentina: “L’agente di Soulé ha chiesto il suo ritorno nella nazionale argentina e ha avvertito della possibilità dell’Italia“, questo il titolo che campeggia sul sito del giornale. Come a dire: o l’attaccante sarà preso a breve in considerazione, oppure si valuterà il da farsi. Per ora, ripetiamo, Soulé ha già espresso qual è la sua volontà. Ma nel calcio si sa, come nella vita, non si può mai essere certi di cosa possa riservare il futuro.
Cosa dice il regolamento internazionale
Secondo i colleghi argentini, Scaloni quindi dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di convocare il giocatore, quantomeno per “precludergli” altre possibilità. Tyc Sports cita infatti il regolamento che prevede come un giocatore “debba disputare tre partite (FIFA o continentali, ndr) per essere legato definitivamente alla Nazionale argentina“. Ma in realtà ne basterebbe intanto una “per impedire a Soulé di essere convocato eventualmente dall’Italia per tre anni“. A breve quindi, in un senso o nell’altro, l’intera faccenda potrebbe essere ben indirizzata.