La risposta giallorossa è immediata, con rimonta annessa. Al 22’, dopo un recupero sulla trequarti, Dovbyk gioca da vero “pivot”: controllo spalle alla porta, sponda pulita al limite e invito perfetto per Matías Soulé. Il 18 mette il pallone sul mancino e disegna un sinistro a giro che bacia il secondo palo e si infila: 1-1, Roma di nuovo in partita. L’ucraino, quando può fare da riferimento per gli inserimenti, fa la differenza: tempi giusti, fisicità e tecnica nel corto.
La rimonta è servita. Al 29’ la Roma trova il sorpasso con Bryan Cristante: schema da corner corto battuto da Soulé, scambio rapido e cross teso sul primo palo. Il numero 4 attacca lo spazio, si avvita in torsione e piazza un colpo di testa chirurgico che sorprende De Gea sul suo palo. È 1-2 al Franchi: giallorossi con l’inerzia tutta dalla loro parte.
Non solo il vantaggio: l’azione certifica il momento d’oro di Matías Soulé, già autore dell’1-1 e ora uomo chiave anche sui piazzati. La squadra di Gasperini capitalizza la qualità sulle palle inattive e la presenza in area, con Cristante perfetto nei tempi d’inserimento e nell’attacco al primo palo. La Fiorentina accusa il colpo, la Roma prova ad alzare il ritmo e gestire con coraggio il pallone, cercando di colpire ancora in transizione o su situazioni preparate. Partita ribaltata in sette minuti: carattere, organizzazione e dettagli — quelli che nel calcio pesano come gol.