Fiorentina–Roma, Džeko ritrova il passato: incrocio al Franchi tra urgenze viola e ambizioni giallorosse

La sfida di domenica tra Fiorentina e Roma non vale solo i tre punti in campionato, c’è anche un incontro “romantico” al Franchi.

Jacopo Mandò -
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Dzeko prima di Fiorentina Roma
Fiorentina–Roma al Franchi: riflettori sull’ex Džeko e sulla capolista giallorossa – Romaforever.it

Domenica alle 15:00, al Franchi, la Roma va a caccia di continuità dopo lo scivolone europeo col Lille, in una sfida che per la Fiorentina profuma già di bivio. I viola di Stefano Pioli sono ancora a secco di vittorie in Serie A e cercano il primo acuto proprio contro la capolista condivisa: Milan, Napoli e Roma sono tutte a quota 12, quadro che rende il margine d’errore sottilissimo per i giallorossi di Gasperini. L’appuntamento è fissato per la 6ª giornata: fischio d’inizio alle 15:00 di domenica 5 ottobre.  

Il ritorno di Edin

Il match avrà il volto, e la memoria, di Edin Džeko. Presentato in estate come nuovo numero 9 della Fiorentina, il bosniaco ritrova la Roma dopo i 119 gol segnati in sei stagioni in giallorosso. Da avversario l’ha già punita: con l’Inter mise la firma sia nel 3-0 dell’Olimpico (dicembre 2021) sia nel 2-0 di Coppa Italia (febbraio 2022). Stavolta lo scenario è diverso: Pioli gestisce minutaggi e risorse in un calendario appesantito anche dagli impegni di Conference, ma la sua esperienza resta il vero ago della bilancia tra le linee.

Le chiavi tattiche

Pioli ha ripreso in mano una Fiorentina che alterna difese a 4 e a 3, in cerca di pulizia nel primo possesso e ampiezza sugli esterni: ritmo e occupazione razionale dei mezzi spazi sono i binari per mettere in crisi il pressing orientato dell’avversario. Il problema, fin qui, sono l’ultima scelta e il peso specifico sotto porta, come racconta l’avvio senza vittorie. Per Gasperini, che viene da una sconfitta casalinga in Europa League (0-1 firmato Haraldsson, con serata-no in costruzione bassa), la priorità è alzare l’intensità delle uscite palla a terra e “sporcare” le linee di passaggio alle mezzepunte viola, senza perdere il vantaggio competitivo della sua fase difensiva (pochi gol incassati, struttura corta). Occhio ai piazzati: con Pellegrini e i tre centrali la Roma ha spesso la giocata per sbloccare gare chiuse; lato viola, la qualità di rifinitura tra le linee può far male se la Roma si allunga.  

Termometro emotivo

Il contesto conta: la Roma arriva capolista ma con addosso la ferita fresca del giovedì europeo; la Fiorentina, spinta dal suo pubblico, insegue la prima gioia  in campionato per invertire l’inerzia. Dentro, anche una storia personale: il “Cigno di Sarajevo” di nuovo davanti alla sua ex gente. E una sfida, vecchia come il calcio: cinismo contro bisogno di svoltare. Al Franchi, ogni dettaglio peserà.