Sono bastati appena sei minuti per mandare la Roma sotto contro il Lille, colpita da un gol di Haraldsson nato da un errore evidente di Tsimikas. Una partenza difficile, che ha complicato i piani di Gasperini sin dall’inizio, tanto da spingerlo a rivedere la formazione nel secondo tempo con cambi immediati e significativi.
Tsimikas è stato uno dei primi a lasciare il campo, seguito poco dopo da Hermoso, due sostituzioni che hanno chiarito il pensiero del tecnico: serviva cambiare marcia, e in fretta. Ma il momento che ha colpito più di tutti è arrivato quando sul tabellone luminoso è apparso il numero di Lorenzo Pellegrini. A prenderne il suo posto è stato El Shaarawy, ma lo sguardo del capitano giallorosso ha detto più di mille parole. Un borbottio, poi l’uscita dal campo, visibilmente contrariato.
Pellegrini non voleva lasciare il campo, non in un momento così delicato, non in una gara che avrebbe potuto rappresentare un passaggio cruciale per il suo riscatto personale. La prestazione non era stata impeccabile, qualche errore di troppo e poca precisione, ma la voglia di restare dentro c’era tutta. Il gesto di Gasperini, però, è sembrato netto, e forse anche inevitabile in una serata che, per la Roma, è nata storta e si è fatta subito in salita.