C’è una certa poesia nei dettagli: un cross misurato, il tempo giusto nello stacco dell’attaccante, l’abbraccio dei compagni a fine partita con in mano un trofeo piccolo ma eloquente. Contro il Verona Zeki Çelik non è stato solo terzo difensore a destra: è stato cerniera, sfogo, idea. L’assist per l’1-0 di Dovbyk ha aperto la porta alla vittoria e al suo primo riconoscimento ufficiale da “uomo partita” in giallorosso, celebrato anche con un video del club sui social.
La giocata che cambia l’inerzia
La partita si spezza quando il turco trova l’altezza giusta del cross: parabola morbida, stacco e pallone oltre Montipò. L’azione è semplice da raccontare e complessa da preparare: nasce da una Roma che alterna ampiezza e pressione, chiedendo ai “braccetti” di arrivare alto e di rifinire. Quel pallone di Çelik diventa l’assist che indirizza il pomeriggio dell’Olimpico e certifica una prestazione che diverse testate hanno segnato con l’evidenziatore.
Numeri, premi e identità
Le cifre raccontano perché il premio sia finito nelle sue mani: 90 minuti ad alta concentrazione, tre occasioni create e due cross tentati (uno a buon fine), oltre all’assist per Dovbyk. Non una comparsa, ma un protagonista che occupa e interpreta zone diverse del campo, come chiede Gasperini. Nel post gara, lo stesso Çelik ha parlato del primo MVP in Italia con orgoglio misurato; e sulle pagine che seguono la Roma è stato indicato come migliore in campo. Segnali convergenti: il riconoscimento del club (con clip social), le pagelle e i dati dipingono una prestazione “da adulto”, il tipo di affidabilità che trasforma un ruolo in una certezza collettiva.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) September 29, 2025