Tra speranza e lentezza
Edoardo Bove affronta la sua verità con voce misurata: “Ora stiamo parlando con la Roma”, racconta, riflettendo su un possibile ritorno, ma senza fretta. Dopo il malore del 1° dicembre 2024 che lo ha costretto fuori dai campi, il cammino di recupero è diventato un percorso frammentato, fatto di accertamenti, scelte mediche e dialogo continuo con il club. In un’intervista al Corriere Dello Sport, ammette di essere stanco, anche nel semplice trasloco da Firenze a Roma: “Sbuca di tutto, ovunque”.
Non è solo questione fisica, ma di “step”: capire come, dove e quando tornare. Bove non strappa promesse, ma esprime fiducia che “il cerchio si sta chiudendo”. Il suo rapporto con la Roma, dice, non è cambiato: è il luogo in cui è diventato Edoardo.
Tra rischi e possibilità
Restano ostacoli che nessuna volontà può accelerare: la presenza di un defibrillatore impiantato rende complicato il rientro in Italia sotto regolamenti vigenti. Molti ipotizzano che una strada più concreta potrebbe essere un trasferimento all’estero, dove le norme sono meno stringenti.
Nel frattempo la Roma continua a seguirlo con discrezione, mantenendo un dialogo aperto e attento. Ogni passo sarà valutato con cautela: perché, per Bove, tornare non è solo un sogno, è una questione di vita, e la priorità rimane la salute.