In una Roma che cerca alternative vere agli undici titolari, Kostas Tsimikas si afferma come uno di quei giocatori che può cambiare gli equilibri. Nella trasferta di Europa League contro il Nizza, Gasperini cercava uomini pronti a dare certezze anche fuori dal contesto abituale. Il terzino greco ha risposto presente, dimostrando che per costruire un gruppo vincente serve che anche chi parte dalla panchina possa giocare con tranquillità e qualità.
Dalla Premier al rango di alternativa credibile
Tsimikas arriva con un bagaglio importante: anni a Liverpool, nella Premier, lo hanno forgiato nella mentalità e nel ritmo del calcio d’élite. Pur avendo giocato spesso da riserva dietro Robertson, non è mai stato uno spettatore meramente decorativo: ha conosciuto l’intensità, la pressione, la necessità di incidere quando chiamato. Ora, a Roma, ha l’opportunità di dare continuità a quella esperienza.
Nel suo debutto titolare europeo con la Roma, le cronache lo descrivono come spinta costante sulla sinistra, suggeritore di cross, con la capacità anche difensiva di contenere le folate avversarie.
Competere senza tensioni: il gruppo che vince
Il vero tema non è sostituire un titolare: è far sì che la squadra mantenga una fluidità che non venga scricchiolata quando entrano i cambi. Se Tsimikas comincia ad impensierire Angeliño, non sarà battaglia per il posto, bensì stimolo per alzare il livello di entrambi. In questo senso, la vittoria del Nizza per 2-1 diventa anche un test di serenità: chi entra lo deve fare senza sentirsi esiliato, ma parte attiva.
Se il gruppo è davvero lungo, quando le seconde scelte non sono solo opzioni ma certezze, allora una Roma che vince anche con giocatori appena chiamati può ambire a grandi cose. Tsimikas ieri ha dato segnali. Starà a lui continuare su questa strada.