
Quando la Roma vince in campo, spesso lo fa anche fuori, negli sguardi dei suoi figli sparsi per il mondo. Pato Moure, voce nota per i romanisti in Brasile, è tra loro. Dopo la scenografia della Curva Sud nel derby con lo striscione tratto dalla sua famosa “Roma Gol!”, racconta, in un’intervista sui canali ufficiali della socità, l’emozione di essere ricordato, anche a migliaia di chilometri di distanza, e di come un canto possa unire generazioni e continenti.
La scena da Porto Alegre
“Coraggio lupetto, attacca di più…” è il verso che la Curva Sud ha scelto per la scenografia, prendendo in prestito una parte di Roma Gol! di Pato Moure. Quando ha visto le foto da Porto Alegre — dove vive e lavora — ha provato qualcosa che va oltre la gioia. Non si aspettava nulla, né lo striscione né l’omaggio. “Ho ricevuto un messaggio da un amico romanista che mi diceva: ‘Guarda che roba hanno fatto in Curva Sud’”. Erano le 7:30 del mattino, ma Moure era sveglio, pronto a vedere la partita, pronto a rivivere la Roma.
Un amore che non tramonta
“Mi sono commosso”, ha confessato, “perché è come se la gente si ricordasse ancora di me”. Non solo con nostalgia, ma con orgoglio. Pato non parla solo da tifoso lontano, ma da chi ha vissuto la Roma da protagonista, che ha cantato, che ha creato un pezzo della colonna sonora della storia romanista. E dichiara che se Roma dovesse vincere un altro scudetto, sarebbe subito pronto a registrarne una nuova canzone, da Brasile, da dove si sente comunque romano dentro.