
Il derby non chiede permesso, entra e stravolge i battiti. Alla vigilia della sfida contro la Lazio, la Roma Femminile arriva con il pieno di autostima dopo la qualificazione europea e con un messaggio chiaro del suo allenatore. “Le ragazze sono cariche, abbiamo festeggiato il giusto e subito rimesso la testa su questa partita così importante”, racconta Rossettini. Campo neutro, clima da dentro o fuori, dettagli che pesano: qui si misura la maturità di un gruppo.
Gestire l’attesa, allenare il carattere
Per Rossettini la chiave non è solo tattica. “Il derby porta con sé tante emozioni: lo stiamo preparando come tutte le altre gare, ma questa ha un valore particolare”, spiega. La settimana è stata costruita sull’equilibrio tra lavoro e testa: recupero, concentrazione, ritmo. Le romane di spogliatoio hanno alzato la voce giusta, trasferendo a chi è arrivata da poco cosa significhi questa partita e perché non si gioca: si appartiene. “Nei derby la componente motivazionale ed emotiva finisce spesso davanti a quella tecnica”, insiste il tecnico, puntando su una squadra compatta, corta, collettiva.
L’avversario e il piano Roma
La Lazio è in crescita, lo dicono le prestazioni e lo ammette Rossettini: “Mi aspetto una gara aperta e difficile, servirà la nostra migliore condizione fisica e mentale”. La Roma, però, porta in campo un’identità riconoscibile: pressione alta quando si può, pulizia nel primo passaggio, ampiezza cercata con continuità e aggressività nei duelli. Il resto lo fanno i particolari: calci piazzati, seconde palle, gestione delle transizioni. Il derby, in fondo, è un esame di attenzione prima che di talento. E questa Roma vuole passarlo con la naturalezza delle squadre che si sono scelte prima ancora di allenarsi.