
Giorgio Perinetti, ex dirigente giallorosso, offre uno sguardo critico e riflessivo sul nuovo corso della Roma targato Gian Piero Gasperini. Nell’intervista rilasciata oggi, l’esperto dirigente manifesta entusiasmo per l’arrivo di un tecnico di valore, ma anche perplessità legate alla direzione del progetto sportivo giallorosso.
Una scelta in controtendenza
Perinetti non nasconde la sorpresa per la decisione della Roma di affidarsi a Gasperini. Pur riconoscendo il valore del tecnico piemontese, l’ex dirigente definisce il suo arrivo sulla panchina romanista una scelta controcorrente. Il nuovo mister è descritto come “un tecnico sanguigno”, lontano per filosofia da figure come Claudio Ranieri. Proprio questo contrasto di stile col passato recente ha colpito Perinetti, che ammette di essere rimasto “stupito” dall’ingaggio di Gasperini “perché ha dei dogmi completamente diversi da Ranieri”.
Direzione sportiva da chiarire
Al di là del nome in panchina, Perinetti individua una questione irrisolta nei piani alti di Trigoria. “Il problema della Roma è rimasto sostanzialmente lo stesso”, osserva, “ovvero che nessuno ha mai spiegato pubblicamente quale sia la direzione sportiva del club”. Questa mancanza di chiarezza strategica, secondo l’ex direttore sportivo, rischia di frenare il progetto Gasperini. Perinetti lancia infine un monito sulla necessità di pazienza: all’Atalanta Gasperini ha costruito i suoi successi in un ciclo lungo, mentre a Roma teme che si possa avere “un po’ di fretta” nel pretendere risultati immediati. Il confronto con l’ombra di Ranieri – reduce da una “cavalcata straordinaria” – sarà inevitabile, e proprio per questo “Gasperini avrà bisogno di un po’ di tempo”. Solo con idee chiare e pazienza la nuova Roma di Gasperini potrà esprimere tutto il suo potenziale.