
Certe sere l’Olimpico sembra un diapason: vibra al primo tocco e non smette più. La nuova Roma di Gasperini parte con un successo di misura, 1–0 sul Bologna, dentro una cornice piena e d’attesa: è l’inizio della stagione, è la gara n.600 del Gasp in A, è la sensazione di un’idea che comincia a prendere forma. A firmare la notte, il colpo da tre punti del nuovo esterno brasiliano.
La partita
Avvio intenso, pressione alta e qualche scintilla in transizione. L’episodio che indirizza il match arriva all’8’ della ripresa: Wesley fiuta l’errore in uscita di Lucumí e colpisce, 1–0. L’Olimpico esplode, Gasperini stringe i pugni: vantaggio e controllo dell’inerzia. Il Bologna aveva sfiorato il gol a inizio secondo tempo con la traversa di Castro; prima ancora, Italiano aveva dovuto fare i conti con due stop pesanti: Immobile e Casale fuori per problemi muscolari. La Roma tiene, concede poco, e quando può riparte. Nel tabellino restano anche i numeri “freddi”: 51% di possesso, 14 tiri a 10, 4 nello specchio. Caldo, invece, resta il boato di più di 60 mila persone.
La chiave
Dentro il risultato, una trama: Koné fa legna e pulizia, strappa metri e dà ritmo. Gli resta la macchia dell’occasione fallita per il 2–0 davanti a Skorupski, peccato veniale in una prova da leader. Ferguson, generoso e sempre dentro l’azione, illumina senza segnare. Dietro, linea compatta fino al triplice fischio. È una vittoria che non detta sentenze ma indica una strada: aggressione, ampiezza, coraggio. Il primo mattone, il primo sorriso. Il resto è una stagione intera da suonare.