
Wesley è senza dubbio l’acquisto più importante fatto dalla Roma fino a questo momento. Cercato e voluto a lungo – anche se Gasp ha ammesso come non fosse una sua “richiesta specifica” – l’ex Flamengo è approdato a Trigoria dopo una lunghissima e quasi estenuante trattativa.
Accontentare in tutto e per tutto il club brasiliano non è stato semplice ma alla fine l’affare è andato in porto. I tifosi giallorossi non aspettavano altro se non la fumata bianca: e quando il giocatore è arrivato nella Capitale, quasi all’alba di una calda domenica di luglio, sono accorsi ad accoglierlo tributandogli tutti il proprio affetto.
Wesley si racconta: “Non potevo dire di no alla Roma”
Così facendo, se mai avesse avuto ancora dubbi (ma siamo convinti di no), Wesley ha potuto toccare con mano da subito cosa significhi indossare questa maglia. Non a caso ammette: “C’erano altre squadre su di me, ma io non potevo non scegliere la Roma“.

Praticamente tutti rivedono in lui l’erede di Cafù. Anche qui, Gasperini, forse per smorzare le attese, ha parlato di “giocatore che deve ancora crescere, altrimenti sarebbe costato altre cifre“. Il paragone però gli calza a pennello, c’è poco da fare: “E’ un onore essere accostato a lui”. Come dargli torto?
Il rapporto con Gasperini: “E’ grazie a lui se sono qui”

Visto che lo abbiamo tirato in ballo più volte arriviamo in chiusura proprio alle parole spese dal terzino sul suo nuovo allenatore. “Con lui parlai già lo scorso anno quando sfiorai l’Atalanta” – racconta Wesley – “lo sanno tutti, ero già con le valige in mano. Ma Dio ha un copione in mente ed evidentemente era scritto così, che dovessi venire a Roma“.
Il giocatore aggiunge: “Gasperini mi ha chiamato, mi ha detto che ero un pezzo importante per lui. Nessun altro club ha fatto questo per me. Nessuno è mai arrivato a tanto. Nessun allenatore mi ha motivato come lui. Ripeto: avevo altre soluzioni: ma non potevo non scegliere la Roma”.