
Giornata di interviste in casa Roma. Dopo quella rilasciata da Mile Svilar a Il Romanista – che ha parlato del suo attaccamento viscerale ai colori giallorossi (ringraziando anche Mou, De Rossi e Ranieri) – anche Gianluca Mancini si è raccontato ai microfoni in questo caso de Il Corriere dello Sport.
Tra i temi affrontati c’è stato quello del suo rinnovo – “Non è un problema“, dice il difensore – e ovviamente il passaggio su Gian Piero Gasperini, definito da Mancini “un autentico martello“. C’è stato spazio poi anche per affrontare il tema più recente in casa giallorossa: ovvero il cambio (epocale) in merito alla gestione della fascia da Capitano.
Intervista a Mancini: “Mi legherei a vita alla Roma”

Il punto di partenza è il suo attaccamento a questa maglia. Mancini, ad oggi, può essere considerato il vero leader di questo gruppo: autorevole e autoritario con avversari, compagni e arbitri, disposto a qualunque cosa pur di difendere i colori giallorossi in campo.
“Sono qui dal 2019: diventare una bandiera sarebbe un sogno“, ammette il giocatore. “La Roma a vita? Mi piace“. E quando gli viene chiesto se stia pensando o meno al rinnovo di contratto (il giocatore andrà in scadenza nel 2027, ndr) lui risponde così: “Non ne stiamo ancora parlando ma non è assolutamente un problema”.
Gasperini e la fascia da Capitano: “Solo un simbolo della domenica”
Come detto uno dei temi caldi del momento dentro Trigoria è la questione della fascia. Gasperini infatti, come fatto all’Atalanta, ha dichiarato che non ci sarà più un solo Capitano ma di volta in volta si alterneranno quei giocatori con il maggior numero di presenze con la Roma. La vicenda tocca da vicino Mancini perché di fatto, specie considerando le tante assenze di Pellegrini lo scorso anno, era diventato lui il Capitano della squadra.
“Da vice a quarta scelta? Non mi pesa questa cosa“, spiega il giocatore a questo proposito. “Anzi è positivo che nel gruppo i leader si sentano capitani. La fascia è soltanto un simbolo della domenica”. Infine un passaggio su Gasperini e sugli altri allenatori avuti in questi anni a Trigoria: “Gasp è un autentico martello, Ranieri mi ha fatto capire che nulla è impossibile. Mou? A lui devo il mio cambiamento”.
