
Dovbyk sì, Dovbyk no, Dovbyk forse. Ormai tra tifosi e addetti ai lavori non si parla d’altro. L’attaccante ucraino va tenuto oppure no? Merita una seconda occasione? Il tema è di quelli spinosi. I gol, c’è da dire, l’ex Girona li ha comunque fatti. E questo lo ha riconosciuto anche Gasperini. Purtroppo però è sotto il profilo delle prestazioni che il centravanti proprio non riesce a convincere.
Ma anche venderlo e voltare così definitivamente pagina per la Roma – c’è chi è già convinto ad esempio che con Ferguson non ci sarebbero rimpianti – non è semplice come sembra: il perché lo abbiamo spiegato tante volte. Quando paghi così tanto un giocatore poi girarlo altrove diventa quantomeno complicato. A meno di non svenderlo. Ma questo è un lusso che la Roma non può proprio permettersi.
Dovbyk: spuntano nuove rivelazioni scottanti su De Rossi e Lina Souloukou

Insomma, da qualunque prospettiva la si guardi prendere una decisione è tutt’altro che semplice. Di questo si è parlato stamattina a Radio Radio anche andando ad analizzare il percorso che un anno fa aveva portato l’attaccante a Trigoria. Perché se Dovbyk non è riuscito a convincere non uno, ma ben quattro allenatori (pur segnando con regolarità, lo ripetiamo), un problema di fondo deve esserci.
“Dovbyk non era la prima scelta di De Rossi, ma nemmeno la seconda o la terza” – ricorda Stefano Carina – “lui voleva un altro giocatore, come Oromodion oppure Sorloth, che hanno altre caratteristiche. L’ucraino è stato invece proposto da un intermediario di fiducia che da anni lavora con la Roma: a quel punto DDR ‘è stato sorpassato a destra’ da Lina Souloukou“.
“Dovbyk non piaceva a nessuno degli ex allenatori della Roma”

Come detto Dovbyk rappresenta un caso perché incarna un vero e proprio paradosso: né De Rossi, né Juric né Ranieri impazzivano per lui. E pur riconoscendogli l’apporto in zona gol costante – di fatto la Roma non sarebbe arrivata dove è arrivata senza le sue reti – tutti hanno provato a chiedergli di fare di più in termini di partecipazione alla manovra. Senza però riuscirci.
Ora ci sta provando Gasperini ma le sue parole dell’altro giorno sono un ritornello già sentito a Trigoria. Non a caso molti hanno pensato ad una sentenza definitiva espressa sull’attaccante: noi però, continuiamo a ripeterlo, siamo convinti che ancora non si sia arrivati a questo punto. Ma non perché la Roma lo ritenga incedibile, anzi. Ma solo perché venderlo adesso alle giuste condizioni, come detto in apertura, è una missione complessa da realizzare.