Massara - Romaforever.it
Kevin Zefi, talento irlandese classe 2005, è uno di quei nomi che fino a poco tempo fa non usciva dai confini della Primavera. Invece, adesso, si trova a vivere giornate in cui il suo destino sembra appeso a trattative che lo riguardano molto più di quanto lui stesso potesse pensare.
La stagione appena conclusa lo ha visto protagonista nel campionato giovanile, dove ha saputo mettere a segno 3 gol in 28 presenze, dimostrando una crescita costante e una personalità che ha convinto gli addetti ai lavori. Il settore giovanile della Roma lo ha osservato e valorizzato, ma oggi qualcosa sta cambiando. Diverse squadre scozzesi hanno iniziato a seguirlo con interesse, al punto da far pensare che un trasferimento oltre il confine italiano non sia più solo una semplice voce.
Nel mondo del calcio moderno, le scelte non si fanno mai alla leggera, specialmente quando si parla di giovani dal futuro ancora tutto da scrivere. La Roma non sembra intenzionata a lasciar partire Zefi a cuor leggero, anzi, le intenzioni del club giallorosso parlano chiaro. In ogni possibile trattativa legata al suo cartellino, la società vorrebbe mantenere un controllo indiretto, puntando a inserire una percentuale su una futura rivendita, un modo per non perdere completamente il legame con un ragazzo che potrebbe esplodere nei prossimi anni.
La questione non si limita alle offerte che potrebbero arrivare, ma tocca anche la visione strategica che un club come la Roma vuole mantenere sui suoi giovani. Cedere Zefi senza alcuna forma di tutela economica sarebbe un errore che la dirigenza non intende commettere. Del resto, le dinamiche del mercato moderno hanno spesso insegnato quanto un giovane possa maturare lontano dall’Italia e poi diventare un obiettivo per grandi club europei.
In questo gioco di equilibri, la permanenza di Kevin Zefi nella Capitale appare tutt’altro che scontata. Le trattative potrebbero aprirsi in ogni momento, e le sirene scozzesi sembrano sempre più forti. Ma al tempo stesso, la sensazione è che la Roma voglia avere sempre una mano sul destino del giovane attaccante.
C’è chi vede in lui solo un ragazzo di belle speranze e chi, invece, lo considera un talento in grado di fare strada se inserito nel contesto giusto.