Bruno Conti (X -OfficialASRoma)
Oggi 11 luglio, oltre a essere l’anniversario della vittoria dei campionati europei del 2021 è anche il quarantatreesimo anniversario della vittoria della Coppa del Mondo del 1982 in Spagna. Fu il Mondiale di Bearzot, di Paolo Rossi, di Tardelli, ma soprattutto di Bruno Conti. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport 24, Bruno Conti (eletto miglior giocatore di quel torneo) ha rievocato con emozione i ricordi legati ai Mondiali del 1982, soffermandosi in particolare sullo straordinario spirito di squadra che si era creato all’interno del gruppo azzurro durante quella storica avventura.
L’attuale coordinatore del settore giovanile della Roma ha sottolineato quanto il legame umano, oltre che calcistico, tra i compagni di squadra sia stato determinante per il successo dell’Italia in Spagna. Un mix di talento, sacrificio e coesione che, a distanza di oltre quarant’anni, Conti ricorda ancora con profondo affetto e orgoglio.
Sulla vittoria dei Mondiali nel 1982?
“Ce lo ricordano ogni tanto gli amici mandando dei video. È emozionante quando vediamo che scorrono quelle immagini“.
Quanto fu centrale l’aspetto umano?
”Tanto, avevamo il nostro grande timoniere che era Bearzot, con valori condivisi dal gruppo. Partimmo con tante polemiche, già dal ritiro: non era convocato Pruzzo capocannoniere, c’era il discorso Paolo Rossi, tante situazioni. La prima fase è stata incredibile e se vogliamo anche preoccupante: non si parlava di calcio, ma di tutto il resto. La cosa più bella di questo gruppo, vedendo anche le squadre che abbiamo incontrato. Il Brasile era la più forte, ma non dimentico la stessa Polonia”.
Vi sentite ancora?
“Sempre, abbiamo una chat giornalmente attiva. Festeggiamo i compleanni, o le date come quella di oggi, ma scherziamo anche”.