Nuova bufera Fenerbahce: “Volevano doparmi”

Saint-Maximin denuncia apertamente il club turco che risponde annunciando imminenti azioni legali

Jacopo Pagliara -
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Esonero Mourinho verità
José Mourinho – romaforever.it

Una nuova bufera si è abbattuta sul calcio turco e sul Fenerbahce di Mourinho. L’ex Fenerbahce Saint-Maximin nel corso di un’intervista con Zack Nani ha rivelato uno scioccante retroscena. L’esterno ha infatti accusato il club di aver provato a doparlo. Queste sono state le sue dichiarazioni.

Saint-Maximin: “Hanno cercato di doparmi

“Il motivo per cui il Fenerbahçe non è riuscito a diventare campione è che il club era circondato da fattori estranei al calcio. A un certo punto hanno persino cercato di doparmi. La gente non sa queste cose. Non puoi parlarne apertamente perché ti minacciano. Se lo fai, ti dicono ‘ti faremo questo e quello’. A volte ti ritrovi coinvolto in questioni che vanno oltre il calcio”.

L’esterno fa chiarezza su X

Poco dopo l’esterno francese ha provato a fare chiarezza attraverso un post su x  su quanto detto in precedenza. Queste sono state le sue parole

“Vedo che su Twitter si sta diffondendo di tutto, quindi vorrei precisare quanto ho detto. Parlavo di queste persone intorno al club, le quali sono disposte a tutto. Nel mio caso, quando ero malato, mi è stato somministrato un trattamento considerato un prodotto dopante. Non so con quale scopo questa team di medici abbia fatto una cosa del genere”.

 

Il comunicato del Fenerbahce

La risposta del club turco non si è fatta attendere, questo è il comunicato ufficiale pubblicato sul sito ufficiale del club:

“Abbiamo seguito con stupore le dichiarazioni di Allan Saint-Maximin, il quale ha indossato la nostra maglia nella stagione 2024-25. Distorcendo i fatti relativi alle cure mediche ricevute a seguito di un problema di salute, il giocatore ha tentato di fuorviare il pubblico e danneggiare la reputazione del nostro club. Come Fenerbahce Sports Club, informiamo il pubblico che eserciteremo tutti i nostri diritti legali contro queste dichiarazioni fuorvianti e qualsiasi tentativo di minare la nostra reputazione istituzionale”.