I Friedkin - (Romaforever.it)
Alla fine, proprio sul gong, è arrivata la cessione di Tammy Abraham al Besiktas. Certo, non sono arrivati i 20 milioni di cui si era parlato inizialmente ma comunque ci si è andati vicini. La domanda che però tutti si fanno da ieri sera è questa: la vendita dell’inglese – con annessa plusvalenza – è bastata per mettersi in pari con la UEFA?
Il 30 giugno scadeva infatti il termine ultimo per sistemare i conti e restare dentro i confini del Fair Play Finanziario. Pena nuove sanzioni, come del resto già accaduto un anno fa e anche quello prima a dire la verità.
Massara, da questo punto di vista, le ha provate di tutte, anche tentando di piazzare i giovani del vivaio pur di raggiungere l’obiettivo prefissato: ad un certo punto però, quando si è capito che l’unico modo per vendere i calciatori era quello di lasciarli andare a prezzo di saldo, è arrivato lo stop. E una dopo l’altra tutte le operazioni che si stavano imbastendo sono saltate.
I Friedkin, c’è da dire, sono stati fermi: non si svende per il bilancio (come per Ndicka), il messaggio fatto recapitare ai Dirigenti. Meglio l’eventuale multa insomma. Arriviamo così alla fatidica risposta: le operazioni in uscita chiuse dai giallorossi – Zalewski, Le Fee, Dahl e Abraham – sono state sufficienti? Complessivamente, leggendo la rassegna stampa oggi in edicola dei maggiori quotidiani, la Roma avrebbe sfiorato i 18 milioni di plusvalenze.
Il problema però è che, come scrivono ad esempio Messaggero e Gazzetta dello Sport, ne sarebbero serviti di più: per il quotidiano romano circa il doppio, per la rosea 7-8 in più (e questo fa capire comunque quanto sia complicato riuscire a comprendere il reale stato delle cose, ndr). La sostanza però non cambia: i giallorossi, stando così la situazione, non sono riusciti a centrare l’obiettivo.
Come detto, ma questo era stato già messo in conto all’inizio, adesso il club dei Friedkin andrà incontro ad un provvedimento ‘punitivo’. Che non dovrebbe essere però l’esclusione dalle coppe trattandosi di una violazione non grave; e nemmeno, forse, qualche restrizione nella lista UEFA ma su questo ancora non vi è certezza assoluta. Il terzo scenario, quello più probabile, è per l’appunto una nuova multa; non a caso, da quanto si apprende, a bilancio sarebbe stata già accantonata una cifra per far fronte all’eventuale sanzione economica.