Interviste

Salvatore Foti: “Vorrei camminare da solo, a Roma abbiamo unito la gente”

Queste sono state le dichiarazioni dello storico vice di José Mourinho Salvatore Foti, dalla sua Roma a Dybala, passando per Budapest

Il secondo allenatore di José Mourinho, Salvatore Foti, ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Il Corriere dello Sport. Nel corso dell’intervista ha parlato di molte cose, dall’esperienza in giallorosso, fino al rapporto con Mourinho e la sua voglia di mettersi in proprio. Queste sono state le sue parole.

Le dichiarazioni di Salvatore Foti

Dicono che lei sia una sorta di amuleto: quando Mourinho è squalificato lei non perde quasi mai. Qualcuno a Roma scrisse che era diventato famoso tanto quanto lui.

Josè è un personaggio planetario ed essere suo vice ti rende forse il vice più noto del mondo. Ma provate a fare una passeggiata con lui a Villa Borghese o a Piazza di Spagna: vi rendete conto del significato della parola celebrità”.

Dieci anni da vice sono tanti: vuole specializzarsi alla Tassotti?

“In realtà mi piacerebbe iniziare a camminare da solo. A Mourinho ne ho già parlato. Ho preparato quasi 400 partite, la gavetta è stata abbondante”.

Cosa ha imparato di più da Mourinho?

“L’importanza di creare una mentalità collettiva vincente. Unire le persone in un’idea non solo di campo è la cosa più difficile. Noi a Roma ci siamo riusciti e qualcuno l’ha pure minimizzato. Ricordo solo le due finali europee in due anni: una vinta e l’altra…beh sappiamo tutti cosa ci hanno fatto”.

José Mourinho (X -@GoalItalia)

Qualcosa si è rotto dopo Budapest.

“Per 20 giorni sono rimasto chiuso in casa. Siamo ripartiti con il fardello del fair play finanziario. Poi la squadra ha ripreso a giocare e a ottenere risultati. In un momento di difficoltà ci hanno mandato via. A dicembre eravamo quarti. Non ho mai visto una cosa del genere. Non so quale fosse il rapporto del mister con la proprietà , di sicuro era diventato un parafulmine”.

Da ex attaccante, tra quelli che ha allenato, riuscirebbe a tirar fuori un profilo ideale?

“Prendo il sinistro, la fantasia e il dribbling di Dybala e il destro, l’altruismo e la visione di Dzeko. Poi ci metto i numeri di Lukaku e l’esempio nel lavoro quotidiano di Tadic”.

Dicono che Paulo non sia adatto al gioco di Gasperini.

L’unica preoccupazione degli allenatori deve essere la salute di Dybala”.

 

Jacopo Pagliara
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Jacopo Pagliara