Non solo la (maxi) plusvalenza che resta – per ovvi motivi – la ragione principale per la quale la Roma starebbe pensando seriamente a privarsi di Evan Ndicka. Dal punto di vista squisitamente sportivo è chiaro come i giallorossi, cedendo l’ivoriano, perderebbero molto, soprattutto in termini di affidabilità.
Ndicka quest’anno è stato un autentico stakanovista non saltando mai una partita. Letteralmente. Anzi: in realtà ne ha mancata una, ma solo per una febbre. Ben 51 su 52 le apparizioni in stagione. Un vero e proprio recordman.
Il suo apporto da leader non è mai mancato, così come il suo rendimento in termini di prestazioni. Va da sé quindi che portare un altro giocatore del suo livello a Trigoria sarebbe tutt’altro che semplice. Ma perché allora la Roma starebbe pensando di darlo via?
Ndicka, la plusvalenza alletta i Friedkin: sacrificio doloroso ma…
Lo abbiamo detto in apertura: far finta che nella questione non rientri l’aspetto economico sarebbe mentire spudoratamente. Del resto quando hai per le mani un giocatore che, teoricamente, potrebbe permetterti di fare una plusvalenza da 30-40 milioni di euro – specie nelle condizioni in cui si trova oggi la Roma – è chiaro che ogni altro aspetto passa in secondo piano.
Il problema, semmai, sarà trovare un club disposto ad investire così tanto nel suo cartellino. In Premier ci sono almeno due società interessate ma nei giorni scorsi i giallorossi avrebbero provato a sondare anche la pista Real Madrid (ad oggi freddina, proprio per la valutazione che ne fa la società dei Friedkin). Tuttavia, è bene precisare, oltre all’aspetto “bilancio” vanno considerate altre questioni. Vediamo quali.
Gli altri motivi per cui la Roma sta pensando di vendere Ndicka
Una volta individuato il motivo scatenante è chiaro che, a cascata, se ne possono trovare degli altri. E sarebbe proprio questo il caso. La Gazzetta dello Sport stamani in edicola analizza allora tutti i punti che hanno portato la società dei Friedkin a pensare a questo sacrificio così doloroso.
Intanto, c’è da dire, della cessione di Ndicka si è iniziato a parlare quando è saltata la partenza di Angelino verso l’Arabia. Con quel tipo d’operazione infatti – da 20-25 milioni di euro – la Roma si sarebbe messa nelle condizioni di fare altri tipi di ragionamento. E dato che Svilar non si muoverà, lui era un altro che avrebbe potuto portare una ricca plusvalenza in caso di cessione, il cerchio si è ristretto ulteriormente. E questo è quindi un altro motivo.
Gasperini può farne a meno: e poi c’è un altro aspetto da tenere in considerazione
A quel punto a Trigoria si sarebbe arrivati alla questione tattica. Secondo la rosea infatti Ndicka, per caratteristiche, non sarebbe il centrale “perfetto” per il gioco di Gasperini; in effetti, ripensando alla gestione Juric, l’ivoriano non di rado era andato in difficoltà a difendere in quel modo.
Dopodiché, a chiudere, ci sarebbe un altro fattore ulteriore che potrebbe giustificare la sua cessione: non va dimenticato infatti che il prossimo anno il difensore sarà impegnato in Coppa D’Africa, il che significherà perderlo per quasi due mesi considerando che la sua Nazionale avrà forti chance di arrivare fino in fondo.
Ricapitolando quindi ci sono almeno quattro ragioni per cui, alla fine, questa operazione si potrebbe fare. Con buona pace dei tifosi che, al contrario, vorrebbero vederlo ancora con la maglia della Roma indosso…