
Dubbi e tante perplessità sull’eventuale arrivo a Trigoria di Gian Piero Gasperini. D’altro canto fino al 12 maggio scorso è stato il mister avversario che ha gioito per la vittoria di 2-1 sulla Roma. Ma c’è chi conosce bene il tecnico di Grugliasco, si tratta dell’ex portiere e attuale opinionista di Mediaset, Stefano Sorrentino, che, in un’intervista rilasciata a Retesport dimostra di non avere dubbi: “E’ il nome perfetto per la Roma”.
Perchè Gasperini è il profilo ideale
“Non ha bisogno di giocatori di nome – ha sottolineato Sorrentino -, lavora sul metodo, sa far debuttare e sa dare fiducia anche ai giovani e in questo momento storico penso per il club giallorosso Gasp possa essere il nome perfetto per la panchina. Dal mio punto di vista è un enorme sì”.

L’ex estremo difensore: “Ha anche un team straordinario”
L’ex estremo difensore punta non solo sulle qualità dell’allenatore ma anche “sul suo team di lavoro. E’ straordinario. Posso assicurare che sono i numeri uno, ha persone al suo fianco come Tullio Gritti che sa mediare, che sa calmarlo quando sbrocca in panchina. Ho avuto tanti allenatori e vi posso garantire che Gasperini è un grandissimo allenatore”.
Perché Gasp è adatto alla Roma attuale e viceversa…
Ma se Gasp è adatto alla Roma, la Roma è adatta a Gasp? Anche su questo punto Sorrentino ha dimostrato di non avere dubbi: “Ci metterà mano tantissimo ma sulla metodologia di lavoro, non credo tanto sui giocatori, sono convinto che la Roma abbia un’ottima rosa, ha giocatori importanti e giovani importanti, col mister poche chiacchiere, lui non è un papà per i giocatori, è un maestro come disse una volta Barzagli. Non guarda la carta d’identità, se non corri in campo non giochi”.
Su Dybala sa bene che…
Sulla situazione dei singoli l’ex portiere ha dichiarato: “Svilar è il migliore della serie A, non lo darei via neanche per 100 milioni. Dovbyk non credo non sappia più segnare, quest’anno ne ha fatti 17 totali. Mente Dybala – è certo – lo gestirà con rispetto e come tutti gli altri, Gasperini è una persona molto intelligente e molto umana. Se Paulo avesse bisogno di fare dei lavori specifici, faccio un esempio, sicuramente non gli imporrà il protocollo di allenamenti degli altri soprattutto post infortunio, ma pretenderà che faccia il suo lavoro al 100% come gli altri. Il rapporto tra i due era importante e quindi non darei per scontato quello che leggo sul fatto che possa chiederne la cessione, anzi…”