
Quella tra Gianluca Mancini e la Roma sembra una di quelle storie d’amore vecchio stampo, destinata a durare ancora a lungo. Arrivato alla Roma nell’estate del 2019 dall’Atalanta, Gianluca Mancini si è subito imposto come uno dei pilastri della difesa giallorossa. Carattere deciso, leadership naturale e spirito combattivo lo hanno reso rapidamente un punto di riferimento nello spogliatoio e sul campo. Utilizzato da diversi allenatori, ha mostrato grande duttilità, giocando sia in una linea a quattro che in una difesa a tre.
Con il tempo, Mancini ha indossato spesso la fascia da capitano, simbolo del suo peso crescente all’interno del gruppo. Protagonista anche nelle notti europee, ha contribuito in modo determinante al percorso in Conference League, culminato con la vittoria del 2022. Nonostante qualche critica per l’irruenza e i cartellini ricevuti, il centraleresta uno degli elementi più affidabili e carismatici della rosa.
La stagione della maturità

Con la partita di domenica contro il Torino, Gianluca Mancini arriverà a quota 46 presenze stagionali. Un vero e proprio punto di riferimento per qualsiasi allenatore si sia seduto sulla panchina giallorossa. Quest’anno ha offerto prestazioni solide, pochissime sbavature e, soprattutto disciplina. Se fino a qualche tempo fa Mancini poteva essere etichettato come un giocatore falloso e irruento, lo stesso non si può dire in questa stagione. Il difensore giallorosso ha infatti rimediato una sola squalifica.
E ora si, dopo la splendida stagione appena trascorsa, senza dubbio Gianluca Mancini strizza l’occhio al Mondiale che si terrà negli Stati Uniti nel 2026. Spalletti non l’ha mai preso in considerazione del tutto, ma se le cose tra un anno saranno ancora così, è inevitabile che il CT ci possa fare più che un pensiero.
Mancini, arrivano gli apprezzamenti
Dopo l’ultima splendida stagione non potevano non arrivare gli elogi da parte dell’universo calcistico. E se a farli è una leggenda come Roberto Pruzzo allora fanno ancora più onore. Queste le parole dell’ex bomber giallorosso: “Mancini è maturato in questi anni ed è meno polemico”.
Anche Nando Orsi si è lasciato andare a qualche parola al miele verso il difensore della Roma:
“Un giocatore come Mancini prenderei sempre. È antipatico in campo, ma con lui andrei in guerra. Mi piace come calciatore anche se alcune volte mi sembra troppo istintivo. La Roma deve ripartire da lui e Ndicka e aggiungere un nuovo difensore centrale.