Tra flop e incertezze, il suo bilancio è impietoso

Il campionato sta per volgere al termine, ed è tempo di bilanci in una stagione dalle due facce

Jacopo Pagliara -
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Inter-Roma
Inter-Roma (X-@OfficialASRoma)

Mancano ormai due giornate, con la Roma ancora in piena corsa per conquistare un posto nell’Europa che conta. Dare un voto a questa stagione appare però molto complicato. C’è una Roma prima di Ranieri e una Roma con Ranieri. Sicuramente se si dovesse valutare solo la “seconda” Roma il voto sarebbe altissimo, almeno 9, forse anche 10. Con il tecnico di Testaccio, la Roma è stata capace infatti di compiere una vera e propria impresa sportiva, e di arrivare a lottare per un traguardo, la Champions League, che a dicembre sembrava un’utopia.

Qualcosa di sbagliato c’è stato già dalla sessione di mercato della scorsa estate. Non tutti gli acquisti del Direttore Sportivo Florant Ghisolfi si sono infatti rivelati all’altezza delle aspettative. Ecco un resoconto dell’operato del DS giallorosso.

Ghisolfi, rimandato a settembre

Florant Ghisolfi
Florant Ghisolfi (X -@AlfredoPedulla)

Il primo anno di operazioni targate Ghisolfi lascia più ombre che luci. Il mercato estivo è stato caratterizzato da scelte discutibili e investimenti fallimentari. L’acquisto di Le Fée per 25 milioni di euro si è rivelato un boomerang: mai realmente incisivo, è stato ceduto già a gennaio al Sunderland, in Championship. Stessa sorte per Dahl, arrivato per 5 milioni di euro e subito girato al Benfica. Lo stesso Hummels, arrivato in pompa magna, ha ampiamente deluso le aspettative. Operazioni lampo, che sollevano più di un interrogativo sulla programmazione.

Discorso simile per Hermoso, arrivato a parametro zero ma con un ingaggio da 3,5 milioni di euro più commissioni: ceduto al Bayer Leverkusen dopo appena sei mesi. Ceduto anche il portiere Ryan, mentre Saud Abdulhamid non ha convinto né per rendimento né per affidabilità, risultando inadatto alla Serie A. Dovbyk, nonostante qualche gol, è ancora lontano dal giustificare le aspettative, soprattutto in termini di prestazioni.

Il mercato di riparazione non ha invertito la rotta. Nelsson è rimasto ai margini, Salah-Eddine è sparito dai radar, mentre Rensch ha deluso soprattutto nella sconfitta contro l’Atalanta. L’unica parziale nota positiva della sessione di mercato invernale è Gourna-Douath: ancora incostante, ma in crescita.