
Non si fermano le polemiche riguardo l’episodio che ha visto come protagonista Koné in Atalanta-Roma. Siamo al minuto 64, la partita è in bilico sul risultato di 1-1. Manu Koné dopo una bella cavalcata senza palla, riceve la sfera in area di rigore e dopo un contatto con Mario Pasalic, l’arbitro Sozza fischia calcio di rigore. Qualche istante dopo però viene richiamato al VAR da Abisso e decide per la revoca del penalty.

Questo episodio ha generato polemiche nel post partita che hanno portato anche ad un’ammonizione per Ranieri dopo il triplice fischio. Lo stesso Ranieri, intervistato, aveva chiesto uniformità di giudizio nell’uso del VAR. Le parole del tecnico giallorosso hanno fatto molto discutere e molte sono state le opinioni a riguardo, anche di ex arbitri come Calvarese e De Marco.
Qualche giorno fa è intervenuto sull’episodio anche il presidente dell’AIA Antonio Zappi. Queste sono state le sue parole:
“Rocchi mi ha confermato la bontà della valutazione tecnica: non si trattava di calcio di rigore e il Var lo ha correttamente revocato. Il Var è intervenuto nel pieno rispetto del protocollo correggendo un errore chiaro”.
Ranieri in conferenza: “Resto della mia idea”
Claudio Ranieri è tornato a parlare in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan dell’episodio di Atalanta-Roma che ha generato più di una polemica in questa settimana. Queste sono state le sue parole.
Vuole aggiungere qualcosa riguardo l’episodio di Bergamo? Sicuramente l’avrà rivisto. Se ha avuto un contatto diretto con l’AIA? Vuole commentare le parole del presidente dell’AIA?
“Io resto della mia idea. Non sto giudicando se era rigore o non era rigore. Io parlo di uniformità di intenti. Il protocollo VAR, chiaro ed evidente errore, ci sono stati, sia nel nostro campionato di quest’anno, sia in Champions League, alcuni errori molto simili e il VAR non è intervenuto. Per regolarmi su cosa dire ai miei giocatori. Poi che il presidente difenda i suoi davanti a tutti è normale, anche io difenderei i miei giocatori. Poi magari in camera caritatis gli dico quello che penso. Io non discuto rigore o non rigore, io discuto quando è chiaro ed evidente, perché quello che è successo a noi è successo in altre occasioni, in Italia e in Champions League, e il VAR non è intervenuto. Chiedo per sapere, per conoscenza”.
VAR, ora serve coerenza
Claudio Ranieri, con lucidità ma anche con fermezza, ha riportato il centro della questione proprio su questo punto: non si tratta, secondo lui, di discutere se il fallo ci fosse o meno, ma di capire quando e perché il VAR interviene. La sua richiesta è chiara: serve una linea coerente, perché altrimenti diventa difficile per gli allenatori dare indicazioni ai propri giocatori su cosa aspettarsi in campo.
C’è quindi la percezione di una mancanza di coerenza nell’utilizzo del VAR, che mina la fiducia di allenatori, giocatori e tifosi nella trasparenza e nell’equità del giudizio arbitrale. Ranieri non ha attaccato frontalmente gli arbitri, ma ha posto una domanda legittima e costruttiva: “Quando è davvero chiaro ed evidente?” Una domanda che merita risposte altrettanto chiare.