Tiago Pinto - RomaForever.it
Tiago Pinto ha legato il suo nome alla storia della Roma dove per ben 3 anni è stato direttore sportivo, a partire dall’inizio del 2021. Il suo legame con Trigoria è tuttora forte, i ricordi tanti, così come gli ottimi risultati conquistati in giallorosso.
“Nell’avventura con la Roma – dice il dirigente portoghese in un’intervista rilasciata a ‘gianlucadimarzio.com’ – sono cresciuto molto come direttore sportivo”, ma quel che ricorda con più nostalgia della sua esperienza capitolina sono i tifosi. “Nei tre anni in cui sono stato lì – spiega Pinto – non sono mai stato uno che parlava molto dei tifosi ma quello che mi manca veramente sono loro. Penso sia impossibile vivere in un altro stadio ciò che ho trovato in quello stadio”.
Si sofferma proprio sui tifosi giallorossi l’ex ds della Roma per sottolineare: “Hanno una passione per la squadra che è una roba da brividi. Io scherzo un po’ con i miei amici del Benfica, loro sostengono che i tifosi del Benfica siano i migliori al mondo, io rispondo che lo pensano solo perché non sono mai stati a Roma” E anche a lui i romanisti hanno riservato un’accoglienza calorosa. ”In quei tre anni i tifosi mi hanno sempre trattato benissimo”.
Tra i successi di Pinto c’è quello di essere riuscito a portare a Trigoria, a parametro zero, Mile Svilar. “Mile è un ragazzo molto speciale – spiega il dirigente portoghese -. Tutti gli allenatori dei portieri con cui lui ha lavorato mi hanno sempre detto che lui era il migliore mai avuto. Tutti i giocatori che hanno giocato con Mile e tutti gli allenatori che lo hanno allenato mi hanno ripetuto lo stesso. Gli mancava solo il ‘click’. Perché chi lo vedeva in allenamento si rendeva subito conto che quel ragazzo non era normale”.
Pinto è rimasto legato all’estremo difensore della Roma che era arrivato al Benfica solo dopo due mesi dall’arrivo del ds. “Al Benfica lo chiamavano – sottolinea a conferma del legame con Mile – il mio Golden boy’”.