Nainggolan alla Roma (Instagram-@radja_nainggolan_l4)
Radja Nainggolan è tornato a parlare dell’indagine per traffico di droga che lo ha riguardato qualche mese fa (per cui è ancora indagato). Il centrocampista belga era stato infatti arrestato con la grave accusa (in seguito ritirata) di traffico internazionale di droga e costretto a passare una notte in cella.
Il giocatore ex Roma ha rilasciato nuove dichiarazioni in esclusiva al programma televisivo belga Bar Goens in cui afferma di aver chiesto al noto boss mafioso Nasr-Eddine Sekkaki la considerevole somma di 100 mila euro. Ecco le sue dichiarazioni:
“Non erano loro ad aver bisogno di soldi, ero io. La gente crede a quello che legge sul giornale, ovvero che io sia il perno di un caso di droga. Ma non esiste alcun legame con la droga. Perché avevo chiesto una cifra simile? Debiti di gioco e conti bloccati a causa del divorzio“.
Queste ultime dichiarazioni, andrebbero quindi a smentire la versione secondo cui sarebbe stato il calciatore a fornire denaro alla mafia, in particolare al fratello del boss (criminale anche lui), Ashraf Sekkaki. I soldi ricevuti (in contanti), racconta Nainggolan, sarebbero poi stati restituiti attraverso una serie di bonifici con cifre comprese tra i 5 mila e i 30 mila euro sottoo la voce “spese per opere di edilizia”.
Il centrocampista ex Roma ha poi aggiunto alla TV belga che: “Ero distrutto in prigione, ma ora sono più felice che mai“.
Nonostante le vicende giudiziarie che hanno turbato la sua immagine pubblica, Radja Nainggolan sembra intenzionato a lasciarsi alle spalle il passato e concentrarsi sul campo. Il calciatore, infatti gioca da gennaio per il KSC Lokeren-Temse, club della Challenger Pro League, la seconda divisione belga.
Malgrado il periodo turbolento che sta attraversando, Nainggolan ha avuto un impatto positivo sul campo, segnando due gol in nove presenze, incluso un gol olimpico al debutto .