Nel caos che domina oggi in casa Roma c’è un’importante retroscena che fa riferimento alla conferenza stampa di Florent Ghisolfi nel post gara della sfida contro il Bologna. La decisione di esonerare Juric era già arrivata prima dell’incontro – non a caso il tecnico non si è presentato ai microfoni di DAZN – ed è stata formalizzata poco dopo il triplice fischio. Segno di come il comunicato ufficiale fosse già pronto e che il risultato finale non avrebbe spostato di un millimetro ciò che era stato stabilito.
Dunque, al termine della partita, la società ha mandato l’unico rappresentante rimasto a parlare con la stampa. Il che è già un segnale evidente di quanto l’ambiente romanista sia completamente allo sbando. Al di là di questo a Ghisolfi, ancora col traduttore (dopo sei mesi!), è stato chiesto di farsi carico di dare qualche spiegazione su ciò che sta accadendo nel mondo giallorosso.
Ghisolfi: “Juric ha dato il meglio di sé. Ci assumiamo le responsabilità”
Il primo pensiero, come si usa fare in questi casi, non poteva non andare all’allenatore. “Il momento è complicato, Juric ha dato il meglio di sé“, ha esordito Ghisolfi. Quindi un messaggio ai tifosi: “Chiediamo scusa, sappiamo che stanno soffrendo. Ci assumiamo le responsabilità di questo momento“. Inevitabilmente, considerando il percorso della squadra quest’anno, c’è da fare i conti adesso con una stagione che sembra compromessa anzitempo. E attenzione che non possa perfino peggiorare.
Il Direttore dell’area tecnica questo passaggio però non l’ha condiviso: “La parola transizione non mi piace, i Friedkin vogliono continuare a investire nella Roma, l’obiettivo è vincere. Stanno lavorando per strutturare meglio la società”. Nuovo CEO e nuovo allenatore in poche parole. Ma scegliere dopo fallimenti continui non è semplici e allora, chiosa Ghisolfi, la proprietà americana “si è presa qualche giorno per riflettere”.
Ghisolfi e la frase su De Rossi: “Errore esonerarlo? La storia dice questo”. Ma il traduttore ‘sorvola’
C’è stato poi un passaggio anche su Daniele De Rossi. L’allenatore, il cui ritorno rappresenterebbe ad oggi la scelta più logica anziché muovere verso un altro salto nel buio, a differenza di Juric non ha avuto tempo per dimostrare il suo valore considerando che era stato cacciato dopo appena quattro partite. Ma dietro al suo esonero, inutile ritornarci su, c’era stato ovviamente dell’altro. Per questo non tornerà: i Friedkin difficilmente faranno marcia indietro.
Ebbene, la domanda su DDR puntualmente è stata fatta ieri a Ghisolfi. Per qualche motivo tuttavia, la parte iniziale della sua risposta non è stata tradotta, né compare oggi sul sito ufficiale della Roma. Noi invece ieri, nel riportare le sue dichiarazioni, ve l’avevamo segnalata correttamente, così come fatto del resto da tanti nostri altri colleghi. Ma di cosa parliamo? A domanda precisa il Dirigente giallorosso ha così risposto: “Esonerare De Rossi uno sbaglio? La storia dice questo”, oppure, secondo un’altra traduzione possibile, “è il senso per cui oggi ci troviamo qui“.
Il significato però non cambia: Ghisolfi ha ammesso in modo chiaro che quella decisione non andava presa. Del resto lui, al momento della nomina di Juric, non era nemmeno stato interpellato, figuriamoci. Tanto che se fosse per lui De Rossi sarebbe già ritornato a Trigoria.
Di seguito una delle versioni date invece senza il passaggio iniziale di Ghisolfi su DDR:
Col senno di poi: è stato sbagliato mandare via De Rossi? “Come ho detto, in questo momento dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Io per primo, i calciatori, il Club. E cercare di uscire da questa situazione”.