Il gol di Adrian Lopez lascia un po' di amaro in bocca, perché arrivato in modo rocambolesco e perché la Roma sembrava davvero pronta a toccare il cielo con un dito. Ed invece alla fine arriva un 2-1 meritato ma che tiene in corsa il Porto per l'accesso ai quarti di finale di Champions. A lasciare il marchio a fuoco sulla vittoria giallorossa è ancora una volta uno strepitoso Nicolò Zaniolo (uscito per un problema muscolare al polpaccio destro), capace nella ripresa di segnare una doppietta di cui si parlerà a lungo. Perché frutto di bravura, freddezza ed opportunismo, ma soprattutto perché consacra il jolly giallorosso anche a livello europeo. Ora l'appuntamento è per il 6 marzo a Oporto, lì si decideranno i giochi per l'accesso ai quarti.

EDIN SFORTUNATO — La Roma prova subito a fare la partita, ma gli spazi non abbondano e anche le idee vanno e vengono. Anche perché il Porto di Conceiçao pressa sempre alto e toglie da subito quasi tutte le linee di passaggio iniziali ai giallorossi, tanto che spesso e volentieri i primi portatori di palla sono costretti a lanciare lungo. Quando però la Roma trova spazio riesce a distendersi bene, con Kolarov che mette dentro un paio di palle pericolosissime delle sue. Per il resto si palleggia tanto a centrocampo, in una gara che vive di duelli individuali. Emozioni, invece, poche, quasi con il contagocce. Tanto che il primo tiro in porta arriva addirittura al 30' con Soares, la cui conclusione da buona posizione è però parata facilmente da Mirante. Poi, invece, è la Roma ad andare vicino al gol in due occasioni: prima con Manolas (34') che su punizione tagliata di Pellegrini non trova la palla di testa, poi con Dzeko (37') che su bella incursione di Fazio dribbla secco di sinistro Militao e con il destro coglie in pieno il palo. E' l'occasione migliore della partita, quella che avrebbe potuto mandare la Roma al riposo sopra di una rete.

EMOZIONI E SCINTILLE — La ripresa si apre con le squadre subito più lunghe. La Roma è un po' sulle gambe, il Porto cerca di capire se c'è la possibilità del colpaccio. Così Cristante ha subito una buona occasione, anche se ad andare vicino al gol è il Porto con Pereira, il cui colpo di testa al 12' va fuori di un soffio. Scampato il pericolo la Roma prova a riorganizzarsi, ma soprattutto a rialzare il baricentro del gioco. I giallorossi sono troppo schiacciati nella propria trequarti e faticano a risalire, anche se al 21'è Pellegrini ad andare vicino al gol, ma il suo tiro di prima intenzione da dentro l'area è ben neutralizzato da Casillas. Adesso è una corrida, Conceiçao e Di Francesco litigano faccia a faccia, l'Olimpico si accende e prova a trasmettere ancora più adrenalina ai giallorossi. E il risultato non può che essere il vantaggio della Roma, con Dzeko che al 25' in area lavora un ottimo pallone per Zaniolo, il cui diagonale di destro non lascia scampo al portiere spagnolo. E cinque minuti dopo la Roma fa il bis, sempre con gli stessi interpreti: El Shaarawy lavora un bel pallone sulla trequarti, Dzeko si vede respingere dal palo il tiro di destro ma sulla respinta Zaniolo controlla ed insacca. E' l'apoteosi giallorossa, con De Rossi che corre ad abbracciare Di Francesco. La gioia immensa dura poco, però, perché al 34' Adrian Lopez trova il piattone giusto e riapre le danze per il Porto, siglando il 2-1. E tre minuti dopo è Herrera da fuori area a sfiorare con un tiro a giro il clamoroso pari. Prima della fine c'è ancora spazio per una parata decisiva di Casillas su Kolarov, poi niente più. La Roma gioisce ma non fino in fondo, il Porto festeggia il gol che lo tiene in vita.