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Il pagellone mercato delle venti squadre di serie A

Giudizio, qualità, punto di forza, obiettivo e incognita: a sei giorni dall'inizio del campionato abbiamo analizzato le mosse di mercato di tutte le protagoniste
Lunedì 13 agosto 2018
A sei giorni dall'inizio della serie A, analizziamo le venti protagoniste. Il voto che abbiamo assegnato alle 20 squadre non è legato solo al mercato, che comporta valutazioni anche economiche e strategiche. È un voto che accomuna il livello tecnico della squadra, il suo valore in base alle ambizioni, il miglioramento rispetto alla stagione scorsa e la qualità dei nuovi acquisti.

ROMA - VOTO 7.5
La domanda che ogni tifoso si fa alla fine del mercato è classica: la squadra è più o meno forte dell'anno scorso? Nel caso della Roma, la risposta, che in ogni caso non può essere definitiva, apre a scenari molto interessanti. Non c'è dubbio sul peggioramento di un ruolo, quello del portiere, non per la qualità da scoprire di Olsen, ma per la qualità certa di Alisson. Poi c'è la cessione di Nainggolan. Per sostituirlo, la Roma ha scelto non un altro giocatore, ma un altro modo di giocare, ha puntato sulla tecnica pura (Pastore, Cristante, Coric, un nuovo esterno come Kluivert) al posto della tecnica... muscolare del belga. L'idea è interessante e la soluzione può essere divertente.

JUVENTUS - VOTO 10
Da 7 anni non si vede una squadra capace di tenerle testa, e non si vedeva nemmeno per le prossime stagioni, ora poi... Allegri ha tutto, con Ronaldo la Juve sta entrando in un'altra dimensione, appartiene a un'epoca diversa da tutte le altre. E se pure le togli Ronaldo, resta la squadra più forte della Serie A. Gli 11 sono fortissimi, i...22 di più.

NAPOLI - VOTO 7
Con l'arrivo di Ancelotti, punto centrale del mercato napoletano, migliorerà di sicuro l'organico, ma i progressi della squadra-base, soprattutto se paragonati ai movimenti delle concorrenti alla Champions, per ora non si notano. Ci saranno un impiego e un coinvolgimento maggiori di giocatori come Rog e Zielinski, il primo trascurato da Sarri, il secondo utilizzato troppo spesso come soluzione in corsa. Ma l'arrivo di Fabian Ruiz, interno di spessore, è l'unico inserimento certo. Non basta per pareggiare quanto è stato fatto dalla Juve (e questo si sapeva), ma anche dall'Inter.

INTER - VOTO 9
L'acquisto di Modric avrebbe riportato l'Inter ai tempi dei Moratti, quando tutto era possibile, quando la squadra vinceva ovunque con i più grandi campioni d'Europa, da Suarez al Ronaldo brasiliano fino a Zanetti. Se alla fine l'Inter fosse riuscita davvero a strapparlo a Florentino, allora tutti i discorsi fatti fino a questo momento, tutti i pezzi scritti, sarebbero finiti nel cestino: Ronaldo cambia l'attacco di una squadra, Modric ne cambia il gioco. Ma anche senza il croato, la squadra di Spalletti è migliorata nettamente. In tutti i ruoli. Per esempio ha preso il miglior terzino destro d'Europa sul mercato (terzino puro, Vrsaljko, non un'ala che fa il terzino come Cancelo), ha una difesa strepitosa, un centrocampo ricco e un attacco da far stordire ogni difesa.

LAZIO - VOTO 7
La prossima settimana (ma diciamo pure fino al 31 agosto, giorno in cui chiuderà il mercato di Spagna) tremeranno i polsi ai tifosi della Lazio. Ogni giorno che passa senza notizie, è un giorno in meno alla conferma di Milinkovic, il giocatore che può cambiare il destino della sua squadra ma di sicuro cambierebbe, con la sua cessione, l'umore della sua tifoseria. Se resta il serbo, rispetto alla scorsa stagione la Lazio migliora non tanto nella formazione-base quanto nelle alternative visti gli arrivi di Badelj e Correa. Ora Inzaghi ha un doppio regista (l'altro è Leiva) e un doppio trequartista (l'altro è Luis Alberto). De Vrij, rispetto ad Acerbi che lo sostituisce, aveva qualcosa in più.

MILAN - VOTO 8
Se uno pensa al Milan di un mese fa, questo è oro puro. Adesso è tutto più chiaro, c'è una garanzia vera, quella di Paolo Maldini, il più milanista di tutti i milanisti. E' presto per giudicare, ma non per immaginare che un club glorioso ridotto a niente ha finalmente la possibilità di ritrovare le sue orme e incamminarsi di nuovo verso la sua vera dimensione. Anche dal mercato dei giocatori è arrivata una garanzia, quella di Higuain: il Milan ha preso il miglior centravanti esposto sulla piazza europea. E vi ha aggiunto un giocatore dalla prospettiva molto interessante come Caldara, che prende il posto di Bonucci, ancorato alla Juve anche quando giocava nel Milan.

FIORENTINA - VOTO 7.5
Un anno di Pioli, del lavoro in profondità di Pioli, più Gerson e soprattutto Pjaca. Non solo, dentro la Fiorentina ci saranno altri giovani da seguire con attenzione come il portiere Lafont, Nørgaard (ci punta Antognoni) e Edimilson. La Fiorentina non è più una squadra di giovani scommesse, ora è diventata una squadra di giovani certezze. Anche in difesa, con Milenkovic e Pezzella, non mancherà la solidità.

BOLOGNA - VOTO 6.5
Come a Napoli l'arrivo di Ancelotti è considerato una garanzia di successo a... prescindere, lo stesso (seppur con le dovute proporzioni) va detto del suo allievo Inzaghi a Bologna. Pippo equivale a entusiasmo. Non gli hanno affidato, almeno per ora, una squadra più forte dell'anno scorso, ma la rivoluzione ha lasciato il segno. Cambierà più di mezza formazione, compreso il portiere, rispetto al Bologna di Donadoni. Inzaghi punterà a un solido assetto difensivo, con esterni in grado di coprire bene. Il livello tecnico non sembra eccelso.

ATALANTA - VOTO 8
In curva i tifosi portano una bandiera che rende chiaro cosa sia l'Atalanta oggi: in mezzo al nero e all'azzurro spunta la faccia di Gasperini. Il lavoro del tecnico ha dato un'identità inconfondibile alla squadra, ma anche al club. Che ha ceduto Cristante, Caldara, Spinazzola e Petagna e, in questo avvio di stagione, ha continuato a giocare su livelli sensazionali.

TORINO - VOTO 7
Rispetto alla stagione scorsa ci sono tre elementi a favore del Toro: il lavoro di Mazzarri, che ha bisogno di tempo per far assorbire ai giocatori le sue lezioni di tattica, l'inserimento di giocatori interessanti come il prossimo di Krunic e la conferma di Belotti.

SAMPDORIA - VOTO 6.5
Quanto inciderà la partenza di Torreira? E' la domanda che sta alla base della stagione doriana. Torreira ha determinato il gioco di Giampaolo nella stagione scorsa, lo ha reso sempre molto logico e a tratti anche spettacolare. Adesso occorre una alternativa: Linetty o Praet.

SASSUOLO - VOTO 6
Non è una squadra con punti deboli. Magari non è fortissima, ma non ha un reparto inferiore all'altro. Pare equilibrata. Si confida nel gioco che porterà il nuovo allenatore, gioco mostrato a tratti anche nella scorsa stagione a Benevento. In più, l'esperienza di Boateng: se avrà motivazioni forti, sarà un'arma affilata per il Sassuolo.

GENOA - VOTO 6.5
Un'altra rivoluzione, questa però sembra fatta bene. Prima di tutto l'allenatore (Ballardini) è stato riconfermato e dunque si riparte da un punto fermo, poi sono arrivati giocatori forti e d'esperienza come Sandro, Romulo e Lisandro Lopez e soprattutto è stato confermato, almeno fino a questo momento, uno dei migliori esterni dell'ultimo Mondiale, l'uruguayano Laxalt.

CHIEVO - VOTO 6
Sulla stagione del Chievo pesa il processo sportivo che, dopo il rinvio a settembre, l'ha messo al riparo dall'eventuale retrocessione ma non dall'eventuale penalizzazione. In ogni caso per la squadra è stata scelta la linea della continuità con un solo acquisto di rilievo, quello di Rossettini.

UDINESE - VOTO 6
E' una delle squadre più rinnovate, con un allenatore pescato in Spagna, dove era considerato fra gli emergenti ma non fra i top. E, come conseguenza di questa scelta, una squadra che risponde a una sola logica: giocare sempre e comunque.

CAGLIARI - VOTO 6
Partiamo dalle prime due certezze, fondamentali per la crescita della squadra: le conferme di Romagna e di Barella. Su questi due ragazzi, Maran potrà edificare il nuovo Cagliari, rendendolo più sicuro della stagione scorsa. In difesa ha aggiunto l'esperienza di Srna, in mezzo al campo quella di Castro e Bradaric. Nemmeno l'attacco è male. Insomma, il miglioramento c'è stato.

SPAL - VOTO 6
Dalla C alla B alla A fino alla salvezza in A. E ora quale può essere il futuro della Spal? La certezza è che la squadra porta sempre lo stesso nome, quello di Leonardo Semplici, l'uomo delle promozioni e della salvezza. Si riparte da lui e con un attacco di maggior peso, con l'inserimento di Petagna, al quale Semplici chiede qualche gol in più rispetto ai 4 dell'anno scorso a Bergamo.

EMPOLI - VOTO 6.5
La forza dell'Empoli spettacolare della scorsa stagione era nel collettivo che, seguendo lo spartito di Andreazzoli, si muoveva compatto. Tuttavia, dovendo scegliere un reparto diremmo il quadrilatero di centrocampo che in questa estate ha perso il regista Castagnetti e lo...strappista Krunic. Vedremo se i cambi saranno all'altezza.

PARMA - VOTO 5
Se la squadra rimanesse così com'è adesso sarebbe un bel problema per D'Aversa, al debutto in Serie A. Il ritardo sul mercato è pesante, dovuto in parte al processo sportivo e ancor più al budget quasi inesistente. In questo momento, il Parma è una squadra di livello tecnico inadeguato per la Serie A e sarebbe imperdonabile tornarci con una figuraccia. L'ultima settimana di mercato sarà frenetica: vanno potenziati, e non poco, tutti i reparti.

FROSINONE - VOTO 5.5
E' stata l'ultima squadra a raggiungere la Serie A, dopo la doppia finale col Palermo. Che servisse non una rinfrescata, non un ritocco, ma una rifondazione era evidente. Fino a questo momento però gli unici rinforzi adeguati alla nuova categoria sono Sportiello, Hallfredsson e Goldaniga. Non basta
di A. Polverosi
Fonte: Corriere dello Sport
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