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Furie rosse con la maglia giallorossa

Martedì 12 settembre 2017
Tolta la Francia, ancora inarrivabile in termini numerici, la Spagna è il più vasto bacino dove la Roma è andata ad attingere per quanto riguarda il mercato estero. Si contano, infatti, addirittura otto spagnoli che hanno vestito la maglia giallorossa nella storia del club, anche se nessun giocatore col passaporto spagnolo è attualmente tesserato con la Roma. In testa di questa speciale graduatoria campeggia, come detto, la bandiera francese con tredici rappresentanti, tra cui i neo acquisti Gonalons e Defrel.

L'UNICO CAPITANO - Degli spagnoli passati per Roma, seppur molti con valore e blasone superiori, Joaquin Peiró - il primo della dinastia iberica - è stato quello che più ha lasciato il segno, al punto da diventare addirittura il capitano dei giallorossi nell'ultimo biennio della sua permanenza. Peiró, madrileno cresciuto sulla sponda-Atletico, fu tra i protagonisti della Grande Inter dal '64 al '66 con cui vinse la Champions League. Oscurato da Jair e Suarez - al tempo soltanto due stranieri potevano essere schierati - decise di virare verso Roma dove trascorse le successive quattro stagioni collezionando più di 100 presenze con 21 gol. Partito Peiró, arrivò un trentacinquenne Luis del Sol, considerato tra i più importanti spagnoli degli anni Sessanta. Del Sol sei anni prima fu campione d'Europa con le Furie Rosse, e più volte candidato per il Pallone d'Oro. Aprì e chiuse la carriera con la maglia della sua città, quella del Betis, mentre nel mezzo vinse tutto o quasi con la camiceta del Real Madrid e della Juventus poi. A Roma restò due stagioni per 50 partite e 4 gol.

LO STRANO CASO DI CESAR GOMEZ - Preso per sbaglio - o così pare - e mantenuto per obbligo. Il caso di Cesar Gomez del Rey è talmente strano da sfociare nel grottesco. Arrivò a Roma nel '97 su suggerimento di Zeman, rimasto impressionato dal difensore centrale quando sulla panchina della Lazio affrontò il Tenerife. Il problema è che il difensore che piaceva al boemo non era Cesar Gomez ma Paz, il compagno di reparto. Sensi staccò un assegno di 6 miliardi di lire e a Roma Cesar Gomez, oltremodo mediocre, restò quattro anni giocando appena tre partite per situazioni di estrema necessità. Il giocatore, sostenuto da un quadriennale da un miliardo e mezzo a stagione, rifiutò qualsiasi altra destinazione e aprì una concessionaria all'Eur.

BIG - Due grandissimi spagnoli hanno vestito in giallorosso, senza però lasciare minimamente il segno. Nella stagione 1997-98 fu la volta di un ventiduenne Ivan Helguera: appena nove partite prima di essere ceduto all'Espanyol e prima di diventare un galacticos a Madrid. Percorso inverso per Pep Guardiola, arrivato a Roma ultratrentenne nel mezzo della doppia esperienza col Brescia. Nella stagione 2002-03 l'attuale allenatore del Manchester City disputò appena quattro gare in giallorosso, non lasciando certamente un ricordo eccelso.

GLI ULTIMI - Nel 2011 due spagnoli sono approdati a Roma, decisamente diversi tra loro ma con sorti simili. Josè Ángel e soprattutto Bojan Krkic. Entrambi restano nella capitale soltanto una stagione, entrambi deludono specie Bojan che nelle stagioni precedenti al Barcellona veniva presentato come baby fenomeno. L'ultimo spagnolo giallorosso è, invece, Iago Falque che arriva a Roma nel luglio del 2015 dal Genoa per 8 milioni di euro. In giallorosso giocherà ventidue volte con appena due centri, prima di salutare tutti e volare a Torino assieme a Ljajic.
Fonte: Corriere dello Sport
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