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Calha dirige l'orchestra Inter: Roma schiantata, nerazzurri incollati al Milan

Gara dominata dalla squadra di Inzaghi, che manda in gol anche Dzeko e Dumfries e chiude i conti già nel primo tempo
Sabato 04 dicembre 2021
Definirla a senso unico è persino riduttivo. L'Inter passeggia sulla Roma, lo 0-3 fotografa alla perfezione l'andamento di una partita che non c'è mai stata, con la tre reti nerazzurre arrivate tutte nel primo tempo. Calhanoglu, Dzeko e Dumfries firmano la risposta dell'Inter alla vittoria del Milan del pomeriggio. Ma sono un segnale, l'ennesimo, a tutto il campionato: per lo scudetto i conti vanno fatti con Simone Inzaghi.

PRIMO TEMPO — La Roma del primo tempo è quasi tutta in un fuoco d'artificio, sparato dopo neppure un minuto, quando Zaniolo va sul fondo e mette un buon cross per la testa di Shomurodov, che però non impatta bene. Pensi: sarà partita aperta. Macché. La Roma si mette dietro e rinuncia al pressing, lasciando totalmente il pallone all'Inter che non è mai pressata, in nessuna zona del campo. Ibanez a destra è impallinato da Perisic, Correa quando si abbassa crea la superiorità numerica. Si gioca dentro una metà campo, quella giallorossa. Si aspetta il gol da un momento all'altro e arriva grazie a un episodio, un angolo che Calhanoglu spedisce direttamente in porta con la complicità di Zaniolo prima e di Rui Patricio, che si fa sfilare il pallone tra le gambe. Inter avanti, Roma seduta, Mourinho osserva un copione che non cambia. La fotografia del primo tempo è al minuto 24', quando arriva il raddoppio, dopo una serie di passaggi stretti: la giocata che apre la difesa è di Bastoni, che quasi da attaccante innesca Calhanoglu che a sua volta arma il sinistro di Dzeko, il quale segna e non esulta davanti ai suoi ex tifosi. Sempre il bosniaco va vicino al tris al 29': ci vuole un grande intervento di Rui Patricio, qui sì, per bloccare in due tempi il sinistro dell'ex romanista. E' un monologo, che la Roma prova a spezzare in maniera episodica: è il minuto 37, Zaniolo innesca Mancini sulla destra, cross in mezzo deviato, Vina sulla sinistra va col sinistro a botta sicura ma trova Dumfries a salvare il possibile 1-2. Il duello si ripete nell'altra area due minuti più tardi: Bastoni taglia l'area con un cross andando a cercare il secondo palo dove Dumfries anticipa Vina e di testa schiaccia per lo 0-3. Il dominio è totale, forse per i migliori 45 minuti della stagione nerazzurra, chiusi con il 69% di possesso palla.

SECONDO TEMPO — E non è che la musica cambi poi molto a inizio ripresa. La Roma rinuncia ad alzare il baricentro, l'Inter lavora di possesso palla e ogni tanto prova a pungere. Vorrebbe il gol Correa, che al 13' però invece di tirare dai 20 metri cerca un inutile dribbling in più e finisce per farsi male al flessore della coscia sinistra. E allora doppio cambio Inter: fuori Correa per Sanchez, fuori anche Barella (ammonito) per Vidal. Di là Mourinho butta in campo Bove per Kumbulla, arretrando il raggio d'azione di Cristante. Si gioca a ritmi bassissimi, l'Inter non ha il minimo interesse ad accelerare e ragione anche in ottica Madrid, la Roma è impotente e non cambia mai ritmo. E così è Vidal ad essere anticipato per il tap-in del 4-0, dopo una bella giocata di Dzeko sull'out sinistro. Al 27' Mkhitaryan non riesce a coordinarsi dopo una sponda area di Shomurodov. Poi Inzaghi cambia ancora: dentro Dimarco e Vecino per Bastoni e Dzeko, in un mix tra applausi e fischi dai suoi ex tifosi al momento del cambio. Al 35' c'è una chance per Sanchez, anche lui murato al momento del tap-in in area. E' poco più che un allenamento, in ballo non c'è ormai il risultato. A otto minuti dal termine Zaniolo dà l'illusione del gol scaricando sull'esterno della rete un sinistro violentissimo. Siamo al rush finale, Sensi entra per dar fiato a Calhanoglu e non solo, perché dopo una giocata corale dell'Inter spara alto il destro del possibile 0-4. Finisce con l'esordio in Serie A del giovanissimo Volpato e il bellissimo omaggio dei tifosi della Roma, che trascorrono gli ultimi minuti a tifare come se il risultato fosse in equilibrio. E sì che il campo ha invece sorriso solo a Inzaghi: per Mourinho cori dai suoi ex tifosi, ma pure tanti punti interrogativi e la settima sconfitta in campionato.
di Davide Stoppini
Fonte: Gazzetta dello Sport
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