Germania, ripartenza in salita: il numero dei contagi è tornato a crescere
Il governo di Angela Merkel ha chiarito di non voler procedere a unʼaccelerazione dellʼallentamento delle misure restrittive, ma la pressione a riguardo sale
Martedì 28 aprile 2020
E' tornato a salire l'indice di contagio da coronavirus in Germania: per la prima volta da marzo una persona ne contagia un'altra. Lo ha reso noto il Robert Koch Institut, secondo cui sono stati registrati 156.337 casi di contagio e 5.913 vittime. L'Esecutivo di Angela Merkel ha chiarito lunedì di non voler procedere a una accelerazione dell'allentamento delle misure restrittive, ma la pressione a riguardo sale e il dibattito è acceso.
L'indice di contagio era sceso a 0,7 prima che la Germania allentasse le restrizioni il 20 aprile. Sono stati riaperti i negozi, ma vige tuttora il divieto di contatto e da lunedì è obbligatorio indossare le mascherine nei negozi e sui mezzi di trasporto pubblico. Ma è troppo presto per dire se questa mossa abbia portato all'aumento dell'indice di contagio.
Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institute, ha affermato che "l'R0 è ora 0,96". Le autorità hanno riferito di voler provare a mantenerlo al di sotto di 1 per mantenere la pandemia gestibile per il sistema sanitario. Wieler ha dichiarato che la Germania registra attualmente circa mille nuovi contagi al giorno, mentre il Paese conta in totale 160mila casi e circa 6mila morti. Secondo alcuni esperti, l'indice di contagio potrebbe salire di nuovo in modo esponenziale nel caso in cui dovesse superare l'1.
Ministri istruzione: "Tutti a scuola prima delle ferie" Intanto nel Paese è aperto il dibattito sulla scuola. Secondo i ministri della pubblica Istruzione delle Regioni, ogni scolaro deve poter tornare a scuola e frequentarla per alcuni giorni prima delle prossime ferie estive. "Non si potrà ripristinare un ritmo regolare delle lezioni, ma ogni studente deve poter tornare a scuola per alcune giornate o per alcune settimane prima delle ferie estive", ha affermato la ministra Stefanie Hubig, della Renania-Palatinato.
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