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Montella-Difra, gli amici-nemici

Sabato 30 settembre 2017
Amici e non solo. Un feeling che parte da lontano. Vincenzo Montella ed Eusebio Di Francesco, meno di cinque anni di differenza, arrivarono a Empoli da ragazzini. Vincenzo da Castelcisterna, padre falegname, famiglia unitissima e origini umili. Eusebio da Sambuceto, padre ristoratore prima e albergatore poi. Anche lui con una famiglia alle spalle che è all'origine dei suoi successi. Domani si ritrovano da avversari, è accaduto tante volte, ma tante volte in passato le loro strade si sono incrociate. Per tre anni a Empoli, due a Roma, nel periodo migliore della loro carriera da calciatori. Hanno vinto lo scudetto insieme e si sono ritrovati anche in Nazionale. E poi nel 2005-2006, ancora nella Roma, con ruoli diversi. Nel 2005-2006 con Di Francesco team manager e Montella alle sue ultime partite in maglia giallorossa, in una stagione trascorsa soprattutto in panchina.

UNITI DALLA MODA - A entrambi piace vestire bene. Sin da quando erano ragazzini, da quando diventarono amici inseparabili. Una passione che li unisce ancora oggi e che nel 2006 ha dato vita a una avventura commerciale che ancora è in piedi. Nel cuore di Empoli, in piazza della Vittoria, tra uno storico panificio e un negozio di scarpe c'è Four Sides, una boutique che è un punto di riferimento per chi ama vestire alla moda. Ancora dura, è sopravvissuta alla crisi del settore ed è stato Montella a coinvolgere Eusebio e Nicola Caccia, ancora oggi collaboratore di Vincenzo al Milan. Un tempo i due amici riuscivano anche a frequentarsi in qualche rimpatriata a Empoli, oggi gli impegni non lo permettono più. Un caffè da Guarino, altro ex giocatore della squadra toscana cresciuto con loro. Poi a cena tutti insieme, con il socio dei tre ex calciatori, Massimo Cioni. Da lui i giovani calciatori andavano a comprare i primi capi di abbigliamento fashion, mentre dal presidente Corsi prendevano i capi in pelle. Caccia e Di Francesco sono un po' più grandi di Montella e all'inizio a Empoli frequentavano Mazzarri. Con l'arrivo di Montella hanno cambiato giro. Da ragazzini il loro inserimento a Empoli è stato traumatico. Vincenzo aveva dodici anni e un paio di volte ha provato a scappare dalla casa della signora Ernestina alle porte di Empoli che lo ospitava per tornare dai suoi genitori. Non c'erano le foresterie, i ragazzi crescevano nelle famiglie che quasi li adottavano. Qualche volta è andato a riprenderlo Caccia. Anche Eusebio, giunto a Empoli a quindici anni, faticava a prendere sonno la sera per la nostalgia della famiglia. Ma la passione per il calcio è prevalsa. Così sono cresciuti insieme. Qualche puntatina in discoteca a Montecatini o Firenze, ma spesso a cena a casa con mogli e fidanzate. Legame consolidato anche ai tempi di Roma, quando Di Francesco organizzava nel suo albergo alle porte di Pescara il veglione di Capodanno, con famiglie al completo e bambini piccoli. Entrambi non hanno avuto un rapporto facile con Capello, Eusebio quando Vincenzo giocava poco lo prendeva in giro e nacque il soprannome "Piangerelli". Hanno sempre curato l'abbigliamento. Oggi amano vestire entrambi con la giacca informale, fino a qualche anno fa Eusebio preferiva i pantaloni stretti e il maglione di cachemire, Vincenzo invece ha la passione per le camicie molto fit.

RADICI A EMPOLI - In passato si ritrovavano a Empoli anche per qualche partita a calcetto con i vecchi amici. Oggi non è più possibile. Si fa fatica anche a passare qualche giorno consecutivo in famiglia, a causa delle tante partite ravvicinate. Molti calciatori che sono passati per Empoli sono diventati grandi allenatori: Mazzarri e Spalletti, Di Francesco e Montella. Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, ha una grande stima dei suoi ex calciatori. A Vincenzo regalò il primo cellulare, quando aveva sedici anni. Erano i primi in circolazione, costavano una fortuna. Corsi andava sempre a Firenze a vedere la Viola allenata da Montella. Prima di quel cellulare andava sempre alla cabina telefonica al Pontormo, per telefonare a casa. Sono passati quasi trent'anni da quando si sono conosciuti. Vincenzo aveva i capelli con la riga in mezzo, Eusebio una chioma bionda che ha perso nel corso degli anni. Adesso si avvicinano ai cinquanta anni, ma quella amicizia è rimasta, non sarà scalfita dalle frequentazioni sempre più rare. Domani si giocano tanto. Ma un giorno si ritroveranno in piazza della Vittoria a Empoli a raccontarsi la vita. Montella ha passato una settimana tormentata dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Cerca il riscatto contro la Roma, la squadra che ha allenato e almeno due volte è stato vicinissimo al ritorno. Vincenzo ieri ha confessato che nella partita di Europa League la testa era già alla sfida di domani: «Sul 2-0 il risultato era in controllo totale, probabilmente abbiamo tutti pensato alla Roma e abbiamo abbassato l'attenzione. E a questi livelli non te lo puoi permettere. Domenica (domani, n.d.r.) a San Siro mi aspetto una prova di temperamento, più coraggio, più tranquillità e più gioia nel giocare. Mi piacerebbe che i ragazzi ci arrivassero con la voglia di giocare con serenità».
di G. D’ Ubaldo
Fonte: Corriere dello Sport
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