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DE ROSSI: "Mi piace soffrire fino alla fine, ma queste sono partite da 'uccidere'"

ROMA-TORINO 3-2, LE INTERVISTE POST-PARTITA, DANIELE DE ROSSI: "Dybala? I campioni sono decisivi"
Lunedì 26 febbraio 2024
DE ROSSI A DAZN

Partita difficilissima perché il toro l'ha interpretata bene, per come si era messa si poteva soffrire di meno nei minuti di recupero perché la gestione è stata anche buona è così?
"Sì, mi è piaciuta quella ventina di minuti di gestione, sapevano andare e rallentare. Al gol avevo Rasmus vicino a me e gli dicevo che loro non mollano mai e che la gara non era finita. Mi piace soffrire vincendo, ma questa era una gara da saper uccidere. Loro hanno pressato tutta la partita, potevamo gestirla meglio".

La sensazione è che ci fosse un equilibrio poi è venuto fuori il talento del campione?
"i campioni sono decisivi in questo sport. C'è stato equilibrio nel primo tempo, loro se la giocano alla pari con tutti, come contro la Lazio. Sono una squadra forte, costruita con una fisicità importante e ti pressano. Sapevamo che sarebbe stata dura dopo la fatica con il Feyenoord, però abbiamo fatto delle cose buone. Abbiamo visto gli xG e queste cose, abbiamo preso anche un palo che poi poteva cambiare la gara. La cosa più bella è fare gol al 40' e il gol loro qualche minuto dopo avrebbe ucciso tutti".

I gol del Torino?
"Il primo non l'ho rivisto bene, mi è sembrato un gran gol di Zapata. Ha saltato bene e bisogna fargli gli applausi. Così come ci sta Dybala che prende e tira a giro dai 30 metri, ci sono gli attaccanti avversari. Tutti i gol possono essere evitati, ma sai che noia se le gare finissero 0-0. Il secondo con un pizzico di attenzione sulla chiusura bassa dei cross, sulla quale stiamo lavorando, poteva non passare quel tiro-cross".

Ci hai sorpreso con la posizione di Mancini, a volta ha anche portato Vlasic in area di rigore, sviluppavi a 4 anche con 3 difensori. Poi ho visto Kristensen ancora più alto. L'avevi provata anche per le caratteristiche del Torino?
"Hai visto bene, costruivo a 4 perché volevo portare fuori i loro quinti. Il fatto che si alzasse Mancio l'avevo chiesto anche a Ndicka e a Chris. Sono squadre che ti pressano a uomo e i centrocampisti ti coprono a uomo e ti pressano, e i loro attaccanti potevano dimenticarsi di seguire l'uomo. Così potevamo creare superiorità".

Altre buone notizie, Smalling e Lukaku che per la prima volta è partito dalla panchina e ha fatto un grande scambio con Dybala.
"Sono contento anche di Renato e Chris, dal punto di vista anche delle emozioni. Chris è un professionista e lo vuole dimostrare. Pensavo durasse di meno. Romelu è entrato alla grande come solo lui sa fare, mi è piaciuto anche Azmoun ma in quel momento uomo a uomo ci lasciavano tantissimo campo e avevo bisogno di uno come Lukaku, che sapesse tenere palla e sfruttare l'uno contro uno".

Cosa temi del Brighton?
"Temo una squadra forte con giocatori che pensano molto, hanno grande gamba e un tecnico che è tra i migliori in Italia e forse anche in Europa. Se guardo le rose la Roma non ha nulla da temere e noi siamo altrettanto forti, Il Brighton mi leverà qualche notte di sonno, è complicato se li vai a prendere, se aspetti apriti cielo. Devi trovare le giuste dimensioni. Anche Roberto non sarà felice di questo sorteggio penso e quando avremo la palla noi non sarà felice".

Questa volta non gli passerà i suoi appunti:
"Ci siamo scritti il primo giorno, poi per correttezza non possiamo più scriverci. Ci vogliamo bene, le nostre figlie vivono insieme lì a Londra. Mi ha passato tutto in passato, cerco di copiare dai più bravi e lui è uno bravo".

*** *** ***


DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA

Alla vigilia lei ha parlato di Juric, ieri è uscita la vicenda della spy-story. Cosa ne pensa?
"Ieri ho usato il termine 'spiare' Juric, ma ovviamente avevo chiesto il permesso: lui sapeva benissimo che andavo lì e mi ha accolto in maniera incredibile. Me lo ricordo, ci sono stati allenatori che mi hanno aperto le porte, tra i quali Ivan Juric, per non parlare di Sinisa Mihajlovic che praticamente mi ha fatto assistere alle riunioni tecniche ecc.. Ho un buon rapporto con Juric per questo, ho un buon rapporto di stima reciproca con il presidente Cairo e per il rispetto che ho per il Torino come squadra preferirei parlare di altro".

L'idea del 3-5-2 è venuta dopo aver saputo questa notizia?
"No no, l'idea è venuta da prima e se hanno visto lo sapevano. Sono idee che nascono, quando fai l'allenatore devi fare delle scelte prima della partita e vedere se sono state positive. Le valutazioni sono state che volevo far giocare Smalling a tutti i costi, il Torino gioca con molta fisicità e mi dava più tranquillità metterlo in mezzo con due ragazzi che gli coprivano i fianchi, poi è stata una scelta più conservativa perché immaginavo che potevamo soffrire, pressano molto forte. Partire in maniera più prudente dopo le nostre partite di coppa poteva tenere viva la partita, nella ripresa siamo cresciuti rispetto al primo".

C'è abbondanza di centrali nella Roma adesso, è ipotizzabile una difesa a 4 con Mancini a destra?
"Tutto è ipotizzabile, questa squadra è stata costruita per giocare a 3, è comodo saperlo fare in corsa, Mancini può giocare lì abbiamo troppi terzini destri, però questa squadra può girare in mille maniere in difesa. Mancio e Smalling hanno giocato bene, giocano uomo a uomo in fase di spinta, sono forti fisicamente e molto attenti nell'uomo a uomo, ho chiesto ai difensori di dare palla e creare superiorità, nel primo tempo c'è mancata profondità. Avremmo sofferto anche giocando a 4 con il Torino e con altri interpreti, sono calati nella ripresa complici anche i nostri gol di Dybala".

Cosa ha detto all'intervallo? Renato Sanches è entrato: qual è il tuo punto di vista?
"Abbiamo rischiato di segnare dopo pochi minuti, però prendere gol a fine primo tempo è stata una bella batosta, avrebbe fatto vacillare tante squadre ma non questa. Siamo rientrati bene, puoi dire quello che vuoi ma se hai giocatori senza personalità puoi fare poco, posso dire che Zapata ha fatto un bel gol, ha colpito l'angolino e a volte sono bravi gli avversari. Renato ha fatto il suo, non era facile rientrare dopo tanto tempo, si è allenato con ritmi più alti da quando l'ho conosciuto, sta bene con il gruppo, al quinto rigore è schizzato con il gruppo e vuol dire che è dentro al gruppo con la testa, però metto in campo quelli che pensano possano farmi vincere. Penso sia stato all'altezza della situazione".

Sono mancati spazi sulla trequarti nel primo tempo. Tanti anni hai giocato con Totti, ti chiedo se la qualità del campione conta più dell'organizzazione?
"C'è mancato l'attacco della profondità nel primo tempo, se accetti l'uomo a uomo poi devi andargli alle spalle e devi essere perfetto così li metti in difficoltà. Avevamo un uomo in meno sulla trequarti è perché avevamo un difensore di più, a volte incontri squadre che ti pressano e ci sta di soffrire, dobbiamo essere più puliti nel palleggio. La qualità del calciatore ti fa vincere le partite, ti fa vincere i campionati, è la più importante che esiste ma se non fosse importante anche il resto, non vedremmo mai il Bologna quarto anche se ha buoni giocatori o quello che è successo al Chievo anni fa. Dybala riesce a prendere palla 10 volte al limite dell'area e segnare due volte, magari Zapata è forte di testa e organizzi la squadra affinché metti palle per favorirlo. L'allenatore è molto importante se si rende conto che i giocatori che ha sono più importanti di lui, deve gestire bene il gruppo, fargli giocare nelle posizioni più congeniali e metterli a disposizione l'un altro. Dybala ha fatto due giocate da Dybala".

Sei stato molto sereno nel seguire la partita: ti fidi molto del tuo lavoro?
"Mi fido tantissimo della mia squadra, mi sono messo il cappotto perché con l'Inter non sono stato bene qualche giorno dopo. Un po' di esultanza bisogna sputarla fuori, tutto è importante per me, abbiamo avuto 62.000 spettatori di lunedì alle 18:00, un altro sold-out e abbiamo questa responsabilità. Siamo stati sempre seguiti anche da secondi in classifica, questo trend che c'è da qualche anno dobbiamo rispettarlo e continuare così, c'è un amore così grande e non dobbiamo essere da meno. Se hai giocatori forti stai tranquillo, al di là della giocata sai che possono fare la differenza. La prima partita ero più teso perché era un debutto, ora sembra che sia una cosa che faccio da tanto tempo".
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