RomaForever.it
facebook twitter Feed RSS
Domenica - 5 maggio 2024
Mappa Cerca Versión italiana
RomaForever.it
HOME
   
NEWS
   
SQUADRA
   
CAMPIONATO
   
CHAMPIONS LEAGUE
   
EUROPA LEAGUE
   
CONFERENCE LEAGUE
   
COPPA ITALIA
   
 
   
FORUM
   
AMICHEVOLI
   
CALCIOMERCATO
   
FORMAZIONI
   
PALMARÉS
   
SUPERCOPPA ITALIANA
   
   
   

A tutto Totti:"Il calcio per me è vita.Non potevo lasciare la Roma, avrei rovinato 25 anni d'amore"

Giovedì 30 novembre 2017
Il 27 settembre 1976 non era giorno da scoop. Il Corriere della Sera titolava su un incontro governo-sindacati e lo sport era in prima pagina con una foto di Adriano Panatta in Coppa Davis. Quello che nessuno poteva ancora scrivere era l'arrivo di chi avrebbe cambiato la storia del calcio a Roma: Francesco Totti. L'intervista è appena finita. Il direttore Luciano Fontana ha portato una copia, incorniciata, di quella prima pagina: «La notizia era che eri nato tu». Totti guarda e sorride: «Prima intervista da dirigente. Fa un po' effetto. È diversa. Ma dopo 25 anni da calciatore ti devi abituare».

Cosa è cambiato? «Tutto. La vita, la testa, il fisico. Ero abituato a fare sempre le stesse cose: sveglia presto, colazione, allenamento. Come una macchina. Adesso devo programmare la giornata. L'impatto non è stato semplice. Ho chiesto alla società se potevo ricaricare le batterie per un po'. Avevo voglia di dare un taglio, liberare la testa, godermi i miei figli. Me lo hanno concesso e li ringrazio, così ho potuto cominciare con il piede giusto il nuovo percorso. Sono rimasto nel calcio, che per me è la vita. È tutto».

Tutto per sempre? O mai dire mai? «Il mio lavoro resterà sempre nel calcio. Ne sono convinto. Ho la fortuna di poter stare con la squadra, con l'allenatore e con i dirigenti. Divido le partite con loro. Vado sul pullman. Vado in ritiro. Lavoro a 360 gradi».

Cosa può dare, da dirigente, chi non ha mai studiato da dirigente? «Sono stato calciatore e conosco tutte le dinamiche. So come trattare un giocatore. Dentro lo spogliatoio può starci davvero solo chi ne conosce le parole, gli sguardi, i momenti giusti. Ho questa fortuna rispetto ad altri dirigenti, ho vissuto le dinamiche dello spogliatoio. Ci vado ogni giorno, come prima. Solo che adesso non mi spoglio».

Quanto pesano una giacca e una cravatta? «All'inizio parlavo da solo, come un matto: sono infortunato, sono squalificato, adesso rientro. Però adesso mi sono abituato».

Si soffre di più in tribuna o in panchina? «In tribuna, perché in panchina speri sempre di poter entrare. In tribuna ascolti cose pazzesche. Tutti allenatori. Penso: chissà cosa dicevano quando giocavo io?».

Passo indietro: 28 maggio, l'addio al calcio che ha commosso mezzo mondo... «Così non me lo aspettavo nemmeno io. Qualcosa oltre il calcio. È stato emozionante per il mio sentimento verso di loro e il loro sentimento verso di me. Non ero Totti o il capitano della Roma, ero il fratello di tutti. Le facce della gente, piene d'amore, erano per me. Dirò una cosa che può sembrare brutta, perché la Roma conta più di tutto e l'ho sempre messa davanti a me: di quel risultato, ho capito, non importava tanto alla gente».

Lo stadio nuovo è in partenza. Perché non giocarci la partita di inaugurazione? «Ormai basta, se no divento pesante. Ma lo stadio di proprietà è fondamentale. Migliorerebbe anche il comportamento dei tifosi. Ora parcheggi a tre chilometri di distanza e devi passare dieci tornelli. Così ti passa la voglia».

Roma, solo Roma, sempre Roma? «La prima volta potevo andare al Real Madrid, perché non avrei vestito mai un'altra maglia italiana. Il cuore e la testa mi hanno fatto scegliere e non mi sono mai pentito».

C'è una seconda volta? «Gli ultimi mesi con Spalletti sono stati complicati. Avevamo un bel rapporto, prima che se ne andasse nel 2009. Quando è tornato, mi sono messo a disposizione. Avrei preferito giocare di più, visto che era l'ultimo anno, però non ho nessun rimprovero da fargli. Ho accettato dignitosamente le sue decisioni. Mi è dispiaciuto, ma so che le scelte le fa l'allenatore e poi, semmai, ne paga le conseguenze. Ho ricevuto proposte per andare negli Emirati o negli Stati Uniti. Mi avrebbero ricoperto di soldi, ma avrei rovinato 25 anni d'amore. Poteva essere un'esperienza, non ero ben visto dall'allenatore in quel contesto. Però anche questa volta ho scelto la Roma»

I rapporti con Pallotta? «All'inizio titubanti, ma ci siamo chiariti. Lui vedeva bianco e io rosso. Poi abbiamo trovato un colore in comune per il bene della Roma».

Quando ha capito che sarebbe diventato calciatore? «A 16 anni, quando ho firmato il primo contratto da professionista. Ho capito che era diventato un lavoro serio».

Suo figlio Cristian ha 12 anni e gioca. Che padre calcistico è Francesco Totti? «Un padre modello. Gli insegno quello che mi hanno insegnato i miei genitori: rispetto, educazione. Certo, ha questo cognome pesante. Gioca e la gente spera che io vada a vederlo. Lo lascio fare, non gli dico niente. Tra 3 o 4 anni vedrò di che stoffa è fatto veramente».

Saprebbe dirgli che non è un campione come il padre? «Meglio la verità piuttosto che una bugia che può metterlo in difficoltà in futuro. Altri figli? Mai dire mai, magari per dare un fratellino a Cris».

Chi sta più dietro ai figli, lei o Ilary? «Tutti e due. Anche troppo. Non li lasciamo sempre alle tate. Li portiamo a fare sport tutti i giorni».

Chi ha il possesso del telecomando in casa? «Chanel per i cartoni animati. Se devo guardare la partita vado in un'altra stanza perché alla fine ha sempre ragione la donna, anche se in casa i pantaloni li porta l'uomo. In alcune case, almeno. Però, per non discutere...».

Scelte in tv? «Gomorra, Suburra, Narcos. La tv ormai è questa. Ma chi mi emoziona davvero è Roger Federer. Lo guardo, lo studio, a volte penso che mi somiglia. Che talento! Quando gioca manco suda».

Ilary le conta ancora i sette rigatoni? «Mi alleno tutti i giorni, ci tengo, mi serve anche per sfogarmi un po'. Se mi lascio andare divento 300 chili, al massimo adesso ne ho presi 2. Comunque non sono un mangione. La cucina romana, per esempio, non mi piace per niente. Carbonara, amatriciana, pajata: per me, zero».

Italia-Svezia l'ha vista in tv? «Non pensavo che succedesse questo dramma calcistico. A giugno accenderò la tv e non vedrò l'Italia, è surreale».

Con lei in panchina Insigne sarebbe entrato? «Con me giocava dal primo minuto, è uno dei pochi che poteva risolverla partita».

Federcalcio: da chi si dovrebbe ripartire? «Da Damiano Tommasi. Primo perché è amico mio e secondo perché è competente. Una bella figura: giovane, trasparente, pulito. Se vai all'estero con lui fai bella figura».

Facciamo anche il C.t? «Montella. Rifaccio la Roma dello scudetto».

Il suo amico Buffon deve continuare a giocare o smettere? «A 39 anni puoi giocare meglio che a 22, è questione di testa. Ma in Italia ragioniamo con la carta d'identità. Buffon, quando para, non ha 39 anni».

Pallone d'oro? «Messi o Cristiano Ronaldo. Però preferisco Messi».

Il rimpianto calcistico? «Non aver giocato con Ronaldo, quello dell'Inter. Il mio sogno, ma anche il suo. Ha segnato tanto, ma con me segnava ancora di più».

La Var le piace? «Sì, ma bisogna vedere come si usa. Chi decide?».

A lei sarebbe stato fischiato qualche rigore in più? «Sì, ma avrebbero visto anche qualche cazzata in più che ho fatto».

Lo sa che il suo video più cliccato è il calcio a Balotelli? «Lì non c'era bisogno della Var. Era una cosa accumulata da anni, per quello che diceva sui romani. Dai e dai... Comunque è stato brutto quello che ho fatto».

Balotelli si è perso... «Arrivare è facile, mantenersi difficile. Senza testa resti al massimo bravo giocatore. La famiglia mi ha insegnato i valori e il rispetto nello sport e nella vita. Senza famiglia non vai da nessuna parte».

Cosa è successo a De Rossi? «Cose istintive, che purtroppo in campo succedono. Dopo dici: è impossibile che abbia fatto una cosa così. Lui è il più avvilito di tutti, adesso bisogna stargli vicino e basta».

Come va con Di Francesco? «Con lui sono tutti contenti, c'è un gruppo solido. È aperto al dialogo, non ha peli sulla lingua. È tosto, è un abruzzese. Dice quello che pensa».

Farà mai l'allenatore? «Diciamo che adesso non è una mia priorità».

Qual è il difetto che detesta di più? «L'invidia e la falsità di chi ti parla dietro alle spalle».

Chi vince lo scudetto? «Ci sono tre quattro squadre sullo stesso livello, ma qualcosa in più ce l'ha sempre la Juve. Il Napoli? È la squadra più bella da vedere, può vincere lo scudetto se non avrà troppi infortuni».

Domani c'è Napoli-Juve: per chi farà il tifo? «Per un pari, così prendiamo punti a tutte e due».

E se lo scudetto non andasse alla Roma? «Preferisco il Napoli, per cambiare. A Torino si saranno stancati di festeggiare. A Napoli ci camperanno per altri cent'anni pure loro. Mi piacerebbe uno scudetto al Sud».

E uno scudetto all'Inter? «Eh, no, all'Inter no».

Spalletti, per i suoi 40 anni, le regalò il modellino della DeLorean di «Ritorno al futuro». Se potesse, preferirebbe andare avanti nel tempo o tornare indietro? «Tornerei indietro. Dal 2000 al 2010 stavo al top, anni fantastici. Me ne basterebbe uno solo».
di D. Dallera – L. Valdiserri
Fonte: Corriere della Sera
COMMENTI
Area Utente
Login

Italia-Svezia - Le Ultime News

 
    1   2       >   >> 
 
 Mer. 08 mar 2023 
MANCINI: "Senza Vialli sentiremo un vuoto. A Zaniolo ho detto di andare in Turchia. Pellegrini..."
"Pellegrini patisce degli infortuni che condizionano il suo rendimento"
 Mer. 28 set 2022 
De Rossi: "Raspadori? Un giovane galantuomo. Nazionale impoverita"
L'ex centrocampista e collaboratore della Nazionale: "Questo gruppo è unito, è rinato dalle proprie ceneri. Impoverimento nella selezione, ma il materiale c'è, basta trovarlo".
 Gio. 24 mar 2022 
Incredibile: l'Italia è fuori dal Mondiale!
Gli azzurri perdono incredibilmente in casa contro la Macedonia del Nord e falliscono per la seconda volta di fila il Mondiale. Tante occasioni per la squadra di Mancini, che spreca troppo. Trajkovski decide nel finale
 Ven. 13 nov 2020 
Emerson: "Questa Roma è fortissima. Tornare in Italia? Sarebbe bello"
L'ex calciatore della Roma e attuale esterno del Chelsea, Emerson Palmieri, ha parlato...
 Mer. 15 mag 2019 
De Rossi: arrivederci Roma
È un tempo infame per i Capitani a Roma. È come se avessero buttato giù dal Campidoglio...
 Ven. 17 ago 2018 
OLSEN: "Sono pronto a fermare Cristiano Ronaldo. Al Mondiale sono migliorato molto"
Robin Olsen, portiere della Roma, è stato intervistato da Sky Sport ed ha parlato...
 Lun. 30 apr 2018 
Roma-Liverpool, arbitra lo sloveno Skomina: Ha arbitrato anche Salisburgo-Lazio
Ha diretto lo spettacolare 3-3 tra i giallorossi e il Chelsea a Stamford Bridge in questa Champions League
 Sab. 03 mar 2018 
De Rossi ritorna e indica la rotta: serve la Champions
A volte bisognerebbe ricordarlo tutti: il calcio è essenzialmente passione. Chi...
 Sab. 13 gen 2018 
Figc, Tommasi: "Lotito candidato? Non è la risposta a Italia-Svezia..."
«Una eventuale candidatura di Lotito alla Figc? Non è impossibile visto che dice...
 Ven. 12 gen 2018 
Tommasi: "Subito le seconde squadre. Lotito? Non può aggregare"
Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori ed ex centrocampista...
 Ven. 22 dic 2017 
Tommasi: "Mi candido alla presidenza della Figc"
Le parole dell’ex giallorosso: “L’idea è quella di avere un candidato unico e che quello raccolga consensi. Sarebbe un successo come sistema sportivo, in reazione ad un evento che è stato traumatico. Bisogna essere realisti però, non so quanto il nostro sistema calcio abbia questa visione”
 Dom. 19 nov 2017 
Rivincita. Per De Rossi un derby da incorniciare
Sarah osserva silenziosa, contenuta nell'espressione delle emozioni ma rapita quasi...
 Ven. 17 nov 2017 
Le sacre regole e il fairplay, viaggio sul pianeta De Rossi
«Ho ringraziato Daniele perché ha fatto un grande gesto, da vero leader che vuole...
 Gio. 16 nov 2017 
Radu: "Derby da vincere. Immobile e Parolo provati dopo Italia-Svezia"
Non indossa la fascia da capitano per scelta, Stefan Radu. Con dieci anni di Lazio...
"Che gentiluomo": la Svezia esalta il fairplay di De Rossi
L'eco dei fischi di una sparuta minoranza del pubblico che gremiva San Siro lunedì...
De Rossi e Parolo in relax prima di buttarsi nel derby
La valanga che ti viene sopra e tu che non sai cosa fare, quando fare, come fare....
 Mer. 15 nov 2017 
Italia-Svezia, De Rossi sul pullman avversario: "Scusateci per i fischi durante l'inno"
L'Expressen racconta il bellissimo gesto del centrocampista dopo la partita di San Siro. Il difensore Jansson: «Uno dei momenti più belli della mia carriera, che gentiluomo»
Bruno Conti: "La mia Italia era il calcio e l'intero Paese"
Bruno Conti, hall of famers della Roma e Campione del Mondo con l'Italia nel 1982,...
Parolo e Immobile distrutti. Anderson, piccolo stop ma sabato sarà convocato
Sono tornati a Roma distrutti, Ciro Immobile e Marco Parolo. Nell'animo, certamente...
 Mar. 14 nov 2017 
L'Italia può essere ripescata? Il web si scatena...
La "possibilità" che in queste ore ha fatto impazzire il web viene lasciata aperta dall'articolo 7 del regolamento ufficiale della FIFA
VENTURA: "Non mi sono dimesso. Parlerò con la Federazione e valuteremo. Chiedo scusa agli italiani"
L'eliminazione contro la Svezia potrebbe costare la panchina dell'Italia a Gian...
 Lun. 13 nov 2017 
De Rossi lascia la Nazionale: "Ho tolto la maglia per l'ultima volta. E' un momento nero..."
"E' un momento nero per il nostro calcio. Finisce la parentesi azzurra, doloroso togliere la maglia per l'ultima volta. Volevo farlo già dopo l'Europeo, tenevo all'azzurro come al giallorosso"
De Rossi, lite in panchina: "Ma che entro io, dovemo vincere non pareggià..."
«Ma che entro io, dovemo vincere non pareggià...». È già diventato virale sui social...
Italia, Buffon dice addio alla Nazionale: "Dispiace lasciare con un dispiacere simile"
"Credo sia stata l'ultima anche per De Rossi"
Italia-Svezia 0-0, questa è l'Apocalisse. Siamo fuori dal Mondiale!
Occasioni sprecate, un rigore negato e un po' di sfortuna: gli svedesi vanno in Russia
Italia-Svezia: Le Formazioni Ufficiali
Qui si fa la storia. Pochi giri di parole: quella di stasera contro la Svezia è...
Italia, zitti e a Mosca
È la notte più lunga per l'Italia. Che non può sbagliare la seconda sfida, in 72...
 Dom. 12 nov 2017 
Ventura: "Tattica, determinazione e cuore per andare ai Mondiali"
MILANO - «Qualcosa cambia perché sono passate solo 48 ore. Speriamo in meglio,...
 
    1   2       >   >>