Roma, il cartellino giallo è sconosciuto: è la "più buona" d'Europa...
Di Francesco ha forgiato una squadra aggressiva che non cade negli eccessi. Nove gialli e nessun rosso, solo l'Arsenal è alla pari
Sabato 04 novembre 2017
Cattivi, ma non troppo. Alzi la mano chi ritiene la Roma plasmata da Di Francesco una squadra senza grinta. Il sempre scuro in volto Kolarov si è aggiunto ad una lista che già vedeva i vari De Rossi, Strootman e Manolas trainare il gruppo con agonismo e personalità.
Proprio per questo stupisce un dato di queste prime dieci giornate: con nove cartellini gialli e nessun rosso, è la squadra che, al netto della gara con la Samp da recuperare, ha ricevuto meno sanzioni in Serie A. Tra le big la Juventus è a 17, compresa la doppia ammonizione di Mandzukic nella sfida con l'Udinese, il Napoli a 14 più il rosso diretto a Hysaj nella trasferta della prima giornata con l'Hellas. Non fanno meglio neanche Lazio e Inter, i cui calciatori sono finiti sul taccuino dell'arbitro ben 16 e 22 volte.
IN EUROPA - Guardando ai migliori campionati del resto del continente, la Roma si conferma la meno sanzionata: solo l'Arsenal è a 9 ammonizioni (in dieci giornate come i giallorossi), mentre né in Ligue 1, né in Bundesliga, né in Liga si trovano club più corretti. Il PSG è a 14 anche a causa delle cattive maniere di Verratti e Neymar, espulsi per doppia ammonizione; il Barcellona è addirittura a quota 22, il Real Madrid (che ha fatto i conti anche con i ‘rossi' rifilati a Marcelo e Sergio Ramos) a 16. Particolari i casi del Bayern Monaco e del Manchester City: i bavaresi hanno commesso 95 falli (dieci in più della Roma) in dieci partite, incappando però in 12 cartellini gialli; gli uomini di Guardiola, fallosi addirittura solo in 85 occasioni, hanno ricevuto 17 gialli e due rossi.
Ma cosa c'è dietro questa statistica?
POSSESSO PALLA - Il primo e più evidente motivo è il possesso palla: con il 55,6% di media ha il terzo miglior dato della Serie A alla pari della Juventus, alle spalle solamente del Napoli e del Milan. Dettando spesso i ritmi della partita, non è obbligata a inseguire gli avversari o a fermarne le trame.
TURNOVER - Grazie alle continue rotazioni, Di Francesco mette in campo chi gli garantisce più certezze dal punto di vista tecnico e fisico: con undici calciatori in forma e stimolati, è più facile mantenere la lucidità che tante volte è mancata alla Roma americana.
EQUILIBRIO - La sensazione è che la Roma non venga ammonita perché non ne ha bisogno: Di Francesco ha spinto fin dal ritiro di Pinzolo sul concetto di ‘squadra corta' e i risultati si vedono. Pur giocando il calcio offensivo professato dal proprio tecnico, non si disunisce mai in campo e non è mai costretta a commettere falli che interrompano i contropiedi avversari.
ADDIO SCHIZOFRENIA - Le notti col Porto, terminate in dieci e in nove uomini, oppure le sfide allo Juventus Stadium, sono già chiuse in un cassetto. La Roma riesce a controllare l'agitazione anche quando le cose non vanno bene e anzi, tramutando in stimolo l'apparente nervosismo: con l'Atalanta nel finale barcolla senza mollare, portando a casa tre punti preziosissimi all'esordio; con il Milan un teso Edin Dzeko si becca un giallo per uno scontro con Bonucci (tanto da spingere Manolas a implorare il suo autocontrollo), poi sigla il gol del vantaggio e regala il pallone a Nainggolan nel 2-0 che chiude la partita.
Stesso discorso in Champions, dove la Roma soffre per tutta la gara con l'Atletico ma l'unico ad essere ammonito è Perotti, mentre a Londra, dopo il doppio vantaggio dei Blues, non si disunisce e alla fine trova un punto importantissimo. Gli ammoniti? Nessuno, così come nella trionfale sfida di ritorno dell'Olimpico.
E il giallo sembra già risolto.
di Marco Prestisimone
Fonte: Gazzetta dello Sport
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