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Al Massimo

Mercoledì 20 settembre 2017
Eusebio Di Francesco non abbandona il suo stile garbato, ma c'è qualcosa che non gli piace. L'ambiente romano lo conosce bene, ma non poteva mai pensare di incontrare tanti falsi amici sulla sua strada. Non è turbato, anzi. E' abituato ad andare per mare sia con la bonaccia che con la tempesta. Adesso l'unica cosa che conta è continuare a vincere, si lascia scivolare addosso chi ancora lo identifica con Zeman, lui che ha chiuso tre partite senza prendere gol. «Sono difranceschiano, non zemaniano», ripete con tutto il rispetto che nutre per il maestro boemo, dalle cui idee è partito, trasformandole in un percorso evolutivo in un calcio più moderno. La Roma deve vincere a Benevento, questo è l'unica cosa che conta, non ci sono vie di mezzo: «È importante vincere per cercare di non staccarsi dalla testa della classifica. Dobbiamo portare a casa un risultato positivo senza assolutamente sottovalutare l'avversario. Il Benevento può sembrare una squadra allo sfascio se si guarda solo all'ultima partita (6-0 col Napoli, n.d.i.), ma io ho visto anche quelle precedenti con Sampdoria, Bologna e Torino dove ha perso immeritatamente. Per questo sono sicuro che affrontiamo una squadra molto organizzata, che sa quello che vuole e che ha dimostrato di valere».

AVANTI COSÌ - Di Francesco è convinto che la vittoria sul Verona sia solo l'inizio di un percorso molto positivo: «Nelle poche gare che abbiamo disputato ho visto sempre una crescita costante. Io non sono legato a schemi rigorosi, in base a quello che vedo, agisco. Qualcuno dice che non sono attento alla fase difensiva. Chi lo pensa fa un grandissimo errore, ci sto molto attento, lavorando su un blocco squadra che si muove in modo omogeneo». Continua il turn over e oggi ci sarà spazio per la prima volta per Gonalons: «È arrivato il suo momento, sarà in campo dal primo minuto. È cresciuto tantissimo, sono convinto che ci darà una grande mano e tornerà il giocatore visto a Lione». Dzeko dovrà fare gli straordinari, per continuare a vincere serve anche il suo contributo realizzativo: «Rigiocherà dall'inizio visto che ha trovato confidenza con il gol, è in un momento positivo. Florenzi invece viene da un lungo stop e due partite ravvicinate possono essere un pericolo. Più facile vederlo a partita in corso che dall'inizio o, in proiezione, con l'Udinese. A Benevento sarebbe un rischio». Out anche Nainggolan che recupererà per sabato, mentre per Schick si prenderà tutto il tempo necessario per farlo tornare in forma e non vuole pressioni per mandarlo in campo frettolosamente: «È arrivato a Roma con nemmeno cinque allenamenti con la palla fatti con la Samp. Non era assolutamente pronto per giocare e questo piccolo fastidio che ha avuto nuovamente non gli permetterà di essere a disposizione in questa gara e nella prossima. Mi auguro che dopo si possa prima di tutto allenare in maniera adeguata per poterlo poi mettere in campo nel modo migliore».

I RECORD NON CONTANO - Quando gli parlano della quota scudetto, indicata da Allegri a novanta punti, Di Francesco fa un riferimento da leggere e interpretare al suo predecessore: «Credo ci si avvicinerà a quella cifra, ma al di là dei punti conquistati, la cosa importante è vincerlo. Non conta fare il record di punti».
di G. D’ Ubaldo
Fonte: Corriere dello Sport
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