Tre partite, nessuna sconfitta, segnali intermittenti ma incisivi, allenamenti progocui, una buona base sui cui costruire. Il bilancio della tournée americana della Roma è complessivamente positivo, non solo per l'inserimento di alcuni dei nuovi acquisti ma anche per la riscoperta di giocatori che sembravano persi. Resta la sensazione di un organico incompleto, anche a causa degli infortuni, e di un potenziale ancora inesplorato.

RISCATTO - Ad esempio Gerson. In ciascuna delle amichevoli sul territorio Usa ha fatto qualcosa di importante. E' più rapido, aggressivo e propositivo rispetto all'anno scorso, come se Di Francesco lo avesse liberato dalle responsabilità consentendogli di esprimere il proprio talento. Gerson, che ha solo 20 anni e quindi il tempo di risalire, è stato una delle sorprese più luccicanti delle ultime due settimane, almeno quanto il connazionale Bruno Peres. Apprezzabili anche i progressi del terzo brasiliano, Juan Jesus, nonostante la distrazione di Foxboro costata il gol di Mandzukic: Di Francesco fin qui lo ha schierato sempre titolare, tra Pinzolo e Stati Uniti, perché lo considera un difensore affidabile.

IMPATTO - Tra i nuovi poi è stato impressionante l'approccio turco: nel secondo tempo contro il Tottenham e nella mezz'ora contro la Juve, il piccolo Ünder ha stravolto ritmi ed equilibri della partita. E' già pronto per giocare nella Roma anche se ha un problema: la lingua. Non parlando né inglese né italiano, fatica a intendersi con i compagni e resta spesso solo, come ieri nel viaggio di ritorno da Boston a Roma. La società sta cercando un altro interprete da affiancargli, dopo le brevi coccole americane del dottorando ingegnere Emre Can. Restando ai nuovi acquisti, Kolarov si è calato nella nuova realtà con la personalità e la qualità che ci si aspettava. E lo stesso Gonalons migliora: domenica sera è stato elogiato da Di Francesco per aver tentato le giocate in verticale che invece De Rossi, nel primo tempo, non era riuscito a sviluppare.

AFFANNI - E' indietro viceversa Hector Moreno, sempre sorridente ma in difficoltà nella comprensione dei meccanismi difensivi della squadra. Ha giocato titolare solo la prima partita contro il Psg, da terzino sinistro, senza convincere. E anche subentrando da centrale difensivo, è sembrato spaesato. Probabilmente c'entra anche la condizione atletica approssimativa. Devono entrare in forma pure Nainggolan e Strootman. Soprattutto il primo ha bisogno di lavorare per recuperare gli automatismi della mezz'ala abbandonati durante la gestione Spalletti. Ingiudicabie infone Defrel, per questioni fisiche e tattiche: è andato a lampi nelle occasioni in cui è stato schierato, ma in entrambi i casi ha giocato da esterno e non da centravanti.

CONCETTI - A livello di squadra, invece, la Roma ha recepito l'idea di compattezza, di pressing alternato e di aggressività che chiede Di Francesco. Ha gestito con carattere i momenti duri delle partite senza perdersi. Ma ha necessità di migliorare nella manovra: il concetto di «verticalità», e quindi di sovrapposizioni rapide, scarichi, passaggi di prima, è stato assimilato solo in piccola percentuale.