Roma, a un passo dal sogno: sfuma la terza finale consecutiva, ma resta l'orgoglio
Alla BayArena la Roma ha fatto la partita, poi un'incertezza nella parte finale di gara ha ridato l'abbrivio ai tedeschi che trovano due gol e mettono fine ai sogni giallorossi.
Giovedì 09 maggio 2024
La Roma si ferma in semifinale di Euroopa League e non arriva a Dublino. Il Bayer Leverkusen passa non senza soffrire dopo una settimana di polemiche. I tedeschi pensavano di essere già passati, al punto da condividere sui propri social le informazioni per la finale ancora prima di giocare il ritorno. Il secondo atto si è giocato e la Roma interpreta la partita perfetta per 70 minuti.
Nel finale, precisamente al minuto 82', Svilar commette una leggerezza - l'unica della serata - e favorisce un autogol di Mancini che sa di beffa. I giocatori della Roma vedono crollarsi speranze e aspettative addosso dopo aver accarezzato e conquistato una rimonta che sembrava impossibile grazie alla doppietta di Paredes su rigore.
Due penality e tutto di nuovo in equilibrio. L'illusione dura poco perchè l'autorete dell'uomo che ha deciso il Derby garantisce al Bayer nuove energie. Successivamente arriva persino il gol di Stanisic, su assist di Xhaka, e il punteggio si fissa sul 2-2. La Roma esce a testa altissima dall'Europa League, ma paga caro due errori - uno per partita - che indirizzano (fra andata e ritorno) la semifinale.
Il Bayer prosegue la propria striscia positiva senza sconfitte e guarda avanti. In finale troverà un'altra italiana: l'Atalanta di Gasperini, ma la sfida con la Roma rimarrà negli annali per convinzione e volontà. De Rossi ha confermato la propria voglia di lottare: la sua squadra ha ripreso lo stesso atteggiamento che aveva da giocatore. Non molla mai.
Certezza che non vale una finale, ma basta per sperare ancora in un futuro (più prossimo di quanto si credeva) vincente. Una beffa, quella della BayArena, che ricorda la partita con lo Slavia Praga del '96 ma stavolta - dopo essersi contata le cicatrici - la lupa continuerà a lottare. Ferita, ma non morta.
|
