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Italia-Macedonia del Nord 5-2, Lunedì la sfida decisiva con l'Ucraina

I gol di Darmian, Chiesa (2), Raspadori e El Shaarawy spianano la strada alla squadra di Spalletti. Jorginho sbaglia un rigore, una doppietta di Atanasov ci fa tremare. Lunedì a Leverkusen il match point per Euro 2024
Venerdì 17 novembre 2023
Tempo fermo. Il po-po-po-po-po del Mondiale 2006 sugli spalti, qualche fischio sgradevole all'inno della Macedonia del Nord, solo applausi per Luciano Spalletti, riconciliatosi col tottismo e col mondo romanista. Tempo fermo. Jorginho che sbaglia l'ennesimo rigore in maglia azzurra, Fiorello superstar in tribuna ma, soprattutto, la Macedonia del Nord tornata a essere, a sorpresa, di nuovo uno spauracchio fin troppo rude dopo un primo tempo modesto. Morale: l'Italia vince con un 5-2 santificato dalle reti di Darmian e dalla doppietta di Chiesa (quasi un anticipo della sfida tra Juventus e Inter che incombe alla ripresa del campionato), a cui segue però la intimidente doppietta di Atanasov, fino ai gol liberatori di Raspadori ed El Shaarawy. Quanto basta per partire destinazione Leverkusen - dove gli azzurri sono attesi dalla sfida decisiva contro l'Ucraina per la qualificazione - con una valigia piena di ottimismo, ma anche di qualche cattivo pensiero.

SUPER CHIESA — La squadra di Spalletti comincia con l'atteso 4-3-3 impostato su Gatti e Acerbi davanti a Donnarumma, con Darmian e Dimarco pronti a partire dalle fasce, ma con l'esterno sinistro spesso cooptato a tagliare verso il centro quasi a fungere da mezzala aggiunta, a fianco di Barella e Bonaventura, che agiscono ai lati di Jorginho. Davanti tocca Raspadori partire centrale, cercando di risucchiare i difensori per dare spazio ai tagli di Berardi e Chiesa, allargando la retroguardia a tre proposta dalla Macedonia, che hanno Manev, Serafimov e Musliu ad agire alle spalle di Dimoski, Elezi, Ademi e Alioski, mentre Bardhi prova a cucire qualche trama per gli isolati Miovski e Elmas. Gli esiti però sono modesti, visto che il primo tempo è un monologo azzurro che ha in Chiesa come protagonista, nonostante in avvio un fallo intimidatorio faccia tremare i cuori azzurri e bianconeri. Ma l'attaccante reagisce e già al 7' costringe Dimitrievski all'intervento. Segnalato al 13' la rete annullata a Raspadori per fuorigioco, al 16' è sempre Chiesa che obbliga il portiere macedone alla respinta sempre su conclusione dalla sinistra. È la prova generale del gol che arriva dall'angolo successivo, la cui manovra porta al cross di Raspadori per il colpo di testa vincente di Darmian. L'Italia sembra scuotersi i fantasmi di dosso e così la manovra diventa meno frenetica, anche se al 30' è sempre Chiesa a tenere in apprensione la retroguardia macedone. Che i pericoli vengano soprattutto dalla fascia mancina, comunque, lo certifica al 36' anche il sinistro al volo di Dimarco, alto di poco, che poteva meritare migliore sorte. Al 38', poi, c'è il penalty per il fallo di mano di Serafimov su colpo di testa di Gatti (sempre da sinistra). Jorginho va a prendersi la palla per cancellare gli antichi fantasmi della Svizzera che ci sono costati il Mondiale 2022, ma anche stavolta la mozzarella che produce è digeribile solo per il portiere, che devia facile. È il 40', ma buon per l'italo-brasiliano che subito dopo, innescato da Barella, ci sia Chiesa a segnare il raddoppio azzurro con un bel tiro di prima intenzione dal limite dell'area. E che l'attaccante sia scatenato lo si capisce in pieno recupero, quando al 48', servito da Berardi, trova una conclusione dal limite, deviata da Manev, che s'infila alle spalle del portiere, chiudendo un primo tempo scacciafantasmi.

FISCHI A ZANIOLO E JORGINHO — La ripresa comincia nel solco di quanto visto, tant'è vero che al 2' Raspadori, servito da Chiesa, impegna Dimitrievski in una bella parata. Ma a sorpresa, al 7', la macedonia accorcia le distanze grazie a un colpo di testa del subentrato Atanasov, servito da azione d'angolo. L'Italia si scuote subito e un minuto dopo Bonaventura, da due passi, tira addosso al portiere. Sono sempre gli azzurri che tengono in mano il pallino del gioco, nonostante i cambi operati da Spalletti. E a questo proposito, è inevitabile segnalare i fischi a Jorginho - reo dell'ennesimo rigore sbagliato - e per Zaniolo, viste le ruggini del suo addio alla Roma. Sgradevole, però, il fatto che venga fischiato a ogni tocco di palla. L'Italia finisce per deconcentrarsi un po', così al 29' di nuovo Atanasov segna il raddoppio con un tiro dal limite deviato da Acerbi. Gli azzurri sbandano e i macedoni diventano eccessivamente duri, finché al 36' Raspadori, servito da Barella, non sigla la rete che sa di liberazione, subito prima che Spalletti battibecchi con il collega Milevski, che viene ammonito. Insomma, finisce in un semi-far west che la classifica degli ospiti, già eliminati, non farebbe supporre. Meno male che l'ingresso di Scamacca ed El Shaarawy ricompone la situazione, col primo che al 90' sfiora la cinquina con un gran pallonetto e col secondo che al 48', in pieno recupero, sigla il 5-2 definitivo e meritato. Quanto basta per avvicinarsi a testa alta alla decisiva sfida di lunedì contro l‘Ucraina. In palio, il biglietto diretto per l'Europeo. Da non fallire.



ITALIA-MACEDONIA DEL NORD 5-2
Marcatori: 17' Darmian, 41', 45'+1' Chiesa, 50', 73' Atanasov, 80' Raspadori, 90'+4 El Shaarawy

Le formazioni ufficiali
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho (61' Cristante), Bonaventura (61' Frattesi); Berardi (76' El Shaarawy), Raspadori (89' Scamacca), Chiesa (61' Zaniolo).
A disp.: Provedel, Carnesecchi, Lazzari, Mancini, Buongiorno, Scamacca, Cristante, Frattesi, Politano, Zaniolo, El Shaarawy, Cambiaso.
All.: Luciano Spalletti.

MACEDONIA DEL NORD (4-2-3-1): Dimitrievski; Manev (45' Ashkovski), Serafimov, Musliu, Dimoski; Elezi (64' Alimi), Ademi (45' Atanasov); Alioski, Bardhi, Elmas (72' Churlinov); Miovski (45' Ristovski).
A disp.: Aleksovski, Shiskovski, Iljazovski, Ashkovski, Churlinov, Mitrovski, Dav. Babunski, Alimi, M. Ristovski, Daci, Atanasov, Todoroski.
All.: Milevski.

Arbitro: Felix Zwayer (GER)
Assistenti: Stefan Lupp (GER) - Marco Achmüller (GER)
Quarto Ufficiale: Patrick Ittrich (GER)
VAR: Bastian Dankert (GER)
AVAR: Christian Dingert (GER)
di Massimo Cecchini
Fonte: Gazzetta dello Sport
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